Il portacolori dell'Esercito ha cancellato il proprio record italiano fermando il cronometro in 7"43 alle spalle dell'americano Grent Holloway
di Marco Cangelli© Francesca Grana/FIDAL
Colpo di scena ai Mondiali Indoor di atletica leggera in corso a Glasgow. Lorenzo Simonelli ha conquistato la medaglia d'argento nei 60 metri ostacoli realizzando un risultato che non è mai stato realizzato da un azzurro al coperto. In una gara che ha visto il successo dell'americano Grent Holloway, il giovane romano ha migliorato il proprio record italiano regalando la seconda medaglia di giornata dopo la piazza d'onore di Mattia Furlani nel salto in lungo.
Se in mattinata aveva risparmiato le energie, Simonelli ha deciso di scatenarsi in occasione delle semifinali dei 60 metri ostacoli firmando il terzo miglior tempo assoluto. Il portacolori dell'Esercito ha dovuto far i conti con una batteria particolarmente complicata con il pluricampione americano Grant Holloway, sinora imbattibile, e il polacco Jakub Szymansky. Se lo statunitense è volato via ottenendo la sessantaduesima vittoria consecutiva su altrettante prove disputate sinora con il tempo di 7"32, l'azzurro ha tirato fuori gli "artigli" recuperando su Szymansky e fermandosi a soli due centesimi dall'avversario cogliendo il ripescaggio con il tempo di 7"46.
In finale l'allievo di Giorgio Frinolli è scattato alla perfezione presentandosi al primo ostacolo al comando e riuscendo a rimanere comunque in quota nonostante la falcata di Holloway che ha allungato ulteriormente la serie positiva vincendo in 7"29. Il laziale non si è però fermato e si allungato sul traguardo chiudendo in 7"43 che gli ha permesso di migliorare di tre centesimi il primato nazionale e anticipando il francese Just Kwaou-Mathe.
La fatica non sembra esser qualcosa di concepibile per Femke Bol che, nonostante due turni sulle spalle, si è presa subito la corda nella finale dei 400 metri femminili e ha riscritto ancora una volta la storia dell'atletica leggera italiana. L'olandese ha cancellato il primato iridato appartenente a lei stessa attaccando come una forsennata e fuggendo via dopo un giro chiudendo la prova con un sensazionale 49"17. Doppietta per l'Olanda completata da Lieke Klaver, seconda in 50"16 davanti all'americana Alexis Holmes che si è dovuta accontentare del bronzo con il primato personale in 50"24.
Pronostici rispettati nel salto triplo maschile dove l'atleta del Burkina Faso Hughes Fabris Zango ha imposto la propria classe vincendo l'oro con un balzo da 17,53 metri che gli ha consentito di precedere l'algerino Yasser Mohammed Triki, secondo con 17, 35 metri e costretto a saltare l'ultimo tentativo per un problema fisico. Terza piazza per il portoghese Tiago Pereira che è volato a 17,08 metri negando per una decina di centimetri il bronzo al bergamasco Emmanuel Ihemeje, quinto con 16,90 in apertura che, nonostante una stagione non particolarmente favorevole, gli ha regalato il miglior risultato a livello internazionale della giovane carriera.
3000 METRI MASCHILI - JOSH KERR PORTA LA SCOZIA SUL TETTO DEL MONDO, 7° POSTO PER PIETRO ARESE
Il pubblico scozzese ha vissuto probabilmente il momento più alto della giornata nei 3000 metri maschili che ha visto il trionfo di Josh Kerr, più forte degli etiopi Selemon Barega e Getnet Wale. Prova molto dura con gli africani che hanno provato più volte a fare il vuoto nei primi duemila metri non riuscendo però a spezzare il gruppo. A quel punto nell'ultimo chilometro l'idolo di casa è emerso da uno strano torpore risalendo il gruppo e prendendo il comando resistendo anche al ritorno dell'americano Yared Nuguse e completando la distanza in 7'42"98. Secondo posto per lo statunitense in 7'43"59 davanti a Barega, terzo in 7'43"64. Settima piazza per Pietro Arese che prova a stringere i denti nel secondo gruppo chiudendo in 7'46"46, mentre Federico Riva si è dovuto accontentare dell'undicesima piazza in 8'02"66.
Catalin Tecuceanu non vuole più accontentarsi e, dopo un'ottima batteria, ha brillato anche in semifinale diventando il secondo italiano a centrare l'accesso in una finale mondiale negli 800 metri. Il mezzofondista delle Fiamme Oro Padova si è messo in testa sin da subito nella sua heat passando al comando ai duecento metri venendo seguito a stretto giro dallo spagnolo Mariano Garcia Romo, dallo svedese Andreas Kramer e dall'americano Isaiah Harris. Se l'iberico ha quindi subito accelerato prendendo il comando ai trecento metri, l'atleta di origine rumena non ha perso un colpo incollandosi a Garcia Romo e provando attorno ai seicento metri a metter al gancio gli avversari. L'andatura non è bastata per fare la differenza però Garcia Romo è riuscito a tagliare per primo in 1'47"83 davanti a Tecuceanu, secondo in 1'48"43. Molto più veloce la seconda semifinale vinta dallo statunitense Bryce Hoppel tuttavia sarà da valutare lo sforzo nella finale in programma domenica.
Niente da fare invece per Eloisa Coiro che nelle eliminatorie aveva sfiorato il record italiano di Elisa Cusma. Seconda italiana a centrare questo traguardo, la 23enne romana ha lasciato fare posizionandosi in ultima posizione al termine del primo giro, tuttavia la mezzofondista tricolore ha pian piano recuperato posizioni giungendo però al quarto posto in 2'00"13 giungendo a un passo dal ripescaggio che le avrebbe consentito di entrare in finale.