Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

ATLETICA

Molinarolo si lascia alle spalle il body shaming e punta a un'altra grande stagione nel salto con l'asta

Intervista esclusiva alla saltatrice azzurra che, nonostante il brillante sesto posto alle Olimpiadi, è stata offesa via social in merito al proprio fisico

di Redazione Sprintnews
18 Ott 2024 - 18:41
 © Getty Images

© Getty Images

Elisa Molinarolo, 30enne specialista del salto con l'asta, è stata una delle atlete italiane che si è maggiormente distinta nel corso delle recenti Olimpiadi di Parigi, conquistando un prestigioso sesto posto nella finale grazie anche al suo nuovo personale di 4.70, ma questo non è bastato a preservarla da un becero commento ricevuto su una parte del suo fisico, oltretutto sotto il suo post di Instagram in cui celebrava con enorme felicità lo splendido risultato ottenuto nei giochi a cinque cerchi.

Si chiama body shaming, vale a dire un'azione con cui si vuole deridere una parte del corpo di una persona non ritenuta in linea con i canoni estetici o, come nel caso di Elisa, considerata non adatta per la sua attività sportiva, una discriminazione che sia pur soggettiva può creare in chi la riceve un senso di ansia, disagio e inadeguatezza, cosa non capitata alla saltatrice azzurra che però ha voluto dare un segnale importante a questi coraggiosissimi leoni da tastiera, intraprendendo contro chi l'ha insultata una querela per lasciare un primo importante segno che possa, in futuro, limitare questi odiosi episodi.

Una vicenda antipatica che ha messo quasi in secondo piano la splendida stagione agonistica dell'atleta, ormai da qualche anno ai vertici della specialità in Italia, insieme a Roberta Bruni, ricordando come l'anno scorso sia stata la prima italiana nella storia a conquistare una finale ai campionati del mondo, nella fattispecie di Budapest, e come nel 2024 sia stata la prima, questa volta insieme proprio alla Bruni, nel realizzare la stessa impresa in una finale olimpica.

La sua è stata certamente una carriera fatta un po' di rincorse, in quanto è riuscita a emergere su ottimi livelli internazionali solo dalla sua prima partecipazione a cinque cerchi di Tokyo nel 2021, ma da quel momento è stata una continua ascesa culminata con i risultati di quest'anno, tra cui anche il nuovo record italiano al coperto di 4,66.

© Getty Images

© Getty Images

Elisa certamente la tua miglior stagione con l'ennesima crescita in termini di misure, sia all'aperto che al coperto, ma anche di piazzamenti, con la soddisfazione estrema di aver fatto il tuo personale outdoor nella finale olimpica. Ti aspettavi quanto realizzato?

"I riscontri in allenamento erano molto buoni, per cui sicuramente mi attendevo qualcosa di importante, ma in realtà anche l'anno scorso nella finale dei mondiali di Budapest, dopo aver fatto il personale in qualificazione, pensavo di poter fare ancora meglio e non è andata così. A Parigi in realtà avevamo con il mio allenatore preparato la qualificazione proprio per fare 4.70, che era la quota necessaria per superare automaticamente il turno, ma poi è bastato 4,55 e ho fatto quella misura in finale".

Parigi è stata la tua seconda Olimpiade. Al di là del risultato agonistico che differenze hai trovato rispetto a Tokyo a livello di ambiente?

"Sicuramente un'atmosfera totalmente più rilassante perché in Giappone la paura di poter essere contagiati dal Covid ha condizionato ogni tipo di attività all'interno del villaggio, mentre in Francia sono riuscita a fare tantissime cose, come ad esempio andare dal parrucchiere, nell'ufficio postale dove stampavano i francobolli con le immagini degli atleti, ma anche e soprattutto relazionarmi con tante persone di varie culture".

Sei stata l'anno scorso la prima italiana a raggiungere una finale a un campionato del mondo, e quest'anno la prima a un'Olimpiade, insieme a Roberta Bruni. Le grandi manifestazioni ti stimolano particolarmente?

"Ovviamente mi stimolano e proprio per questo cerco sempre di prepararle nel migliore dei modi con una programmazione mirata che mi permetta di arrivarci all'apice della condizione, sia fisica che mentale. L'anno scorso per i mondiali in Ungheria abbia impostato un sistema che ha dato i suoi frutti e lo abbiamo replicato nel 2024 con gli stessi risultati, e anche migliori per come è andata la finale delle Olimpiadi. Mi spiace solo di non essere arrivata all'appuntamento degli Europei di Roma con la stessa forma, ma purtroppo dopo le ottime gare indoor, ho avuto un problema al bicipite retto femorale che mi ha bloccato per circa un mese".

© Getty Images

© Getty Images

Durante le Olimpiadi hai subito un odioso episodio di body shaming che hai evidenziato mediaticamente, e su cui stavi valutando anche la possibilità di querelare la persona che ti ha offeso. Hai qualche aggiornamento in merito?

"Ho querelato la persona che mi ha insultato ma per il momento so che il procedimento è stato archiviato, anche se il mio avvocato mi ha detto che la questione non è ancora chiusa e potrebbe essere riaperta. Sono convinta in ogni caso di aver fatto molto bene a farlo e spero che il mio esempio possa fare da traino a tutte le persone, donne in particolare, che vengono gratuitamente offese da questi personaggi che pensano di poter scrivere qualsiasi cosa davanti a un computer o un cellulare. Se le denunce si moltiplicheranno alla fine certamente qualcosa si muoverà per porre fine a quella che è certamente una violenza, sia pur verbale".

Hai 30 anni e sei arrivata al professionismo, inteso come arruolamento in un Gruppo Militare, solamente vicino ai 28 per cui sino a quel momento non hai potuto dedicarti a tempo pieno alla tua attività agonistica. Hai qualche rimpianto in tal senso?

"Assolutamente no, perché di fatto sto realizzando quello che desideravo e l'essere arrivata tardi al professionismo, in qualche modo me lo fa apprezzare ancora di più perché ho vissuto anni complicati, quando alternavo gli allenamenti con un indispensabile lavoro per mantenermi, e quindi sono particolarmente grata alle Fiamme Oro di avermi dato questa possibilità che mi rende totalmente felice. Certo se non fossi arrivata ai livelli attuali i rimpianti li avrei, mentre non so in realtà cosa sarebbe successo se fossi diventata professionista prima, ma come detto poco importa e sono molto soddisfatta del mio percorso".

L'anno prossimo sarà un'altra stagione ricca di importantissimi appuntamenti, europei e mondiali al coperto a marzo, mondiali all'aperto a settembre e ovviamente i tanti meeting internazionali. Hai già programmato quali saranno i tuoi obiettivi primari?

"L'obiettivo principale è di puntare alla finale di tutte e tre i principali campionati internazionali, che andrà conquistata con le qualificazioni durante l'evento per gli Europei al coperto e per i Mondiali all'aperto, mentre per i Mondiali indoor che non prevedono qualifiche, ma solo una finale diretta, l'obiettivo sarà proprio quello di ottenere la possibilità di essere tra le atlete che vi parteciperanno".

© Getty Images

© Getty Images

Negli ultimi 3 anni in particolare hai avuto continui progressi. Cosa ti aspetti dal prossimo?

"Io e il mio allenatore, Marco Chiarello, siamo convinti che io possa progredire ancora di qualche centimetro in virtù di una serie di accorgimenti tecnici che stiamo già studiando, con delle novità da introdurre nell'allenamento, per cui mi aspetto di migliorare il mio personale sia al coperto, che ovviamente all'aperto con l'idea di poter ottenere il record italiano anche outdoor".

Quale ritieni sia stato il momento più bello della tua carriera e quale il peggiore?

"Il momento più brutto è stato nel 2018 quando avevo saltato 4,35 indoor e puntavo agli europei all'aperto di Berlino che richiedevano un minimo di qualificazione a 4.45, ma tutta la stagione all'aperto non sono andata oltre i 4.20, forse per l'ansia di inseguire questo obiettivo. Quello più bello ovviamente il sesto posto a Parigi, con tutte le emozioni relative tra cui quella di sapere, mentre ero in pedana, che c'erano in tribuna 30 persone con addosso una maglietta con la mia immagine a tifare per me, in pratica tutte quelle che mi sono sempre state vicine nei momenti cruciali della mia carriera".

Al di la di quelli che possano essere gli obiettivi che ti poni, hai un sogno particolare per il tuo futuro agonistico?

"Sognare non costa nulla per cui, dopo il sesto posto alle Olimpiadi dico che mi piacerebbe tornare a casa dai campionati del mondo di Tokyo con un pezzo di metallo in tasca, che poi probabilmente si coniuga molto bene con il mio desiderio di fare il record italiano all'aperto che, se fatto in quella circostanza, potrebbe valere un podio".

© Getty Images

© Getty Images

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri