La velocista, 3 ori tra Londra e Rio, positiva a uno steroide anabolizzante. La difesa: "Sostanza dichiarata"
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Guai in vista per Martina Caironi, portabandiera azzurra alle Paralimpiadi di Rio 2016, che è risultata positiva a uno steroide anabolizzante in un controllo a sorpresa effettuato fuori dalle competizioni il 17 ottobre a Bologna. Lo ha annunciato la Nado Italia. La velocista, 3 ori tra Londra e Rio, è risultata positiva al Clostebol metabolita, probabilmente contenuto in una crema cicatrizzante da banco usata per curare abrasioni, ulcere e piaghe.
La Seconda sezione del Tribunale nazionale antidoping (Tna) ha accolto la richiesta della Procura nazionale antidoping disponendo l’immediata sospensione dall’attività della bergamasca, tesserata per la Fispes (Federazione italiana sport paralimpici e sperimentali). Secondo Corriere.it, la 30enne bergamasca avrebbe usato il Trofodermin, una crema per curare o gestire la cicatrice nella parte della gamba a contatto con la protesi. Se così fosse una leggerezza, che però le costerà una squalifica sicura perché usata senza autorizzazione terapeutica.
CAIRONI SI DIFENDE: "SOSTANZA DICHIARATA"
“In attesa dell’esito delle controanalisi del campione B, dichiaro di essere a conoscenza della sostanza contenuta nella crema cicatrizzante che ho assunto. Tale crema veniva da me acquistata nel gennaio 2019 dopo tre mesi di sofferenza per ulcera all’apice del moncone - ha spiegato la velocista all'ANSA - . Si tratta di una ferita aperta che nessun farmaco è riuscito a richiudere e nemmeno il non utilizzo delle protesi da cammino e da corsa, con evidenti disagi importanti. In gennaio chiedo al medico federale la possibilità di usare questa crema e mi viene detto che deve essere usata in modo locale e a piccole dosi e che non è necessario il TUE per le quantità troppo basse. Faccio il test antidoping a luglio che risulta negativo. Da quel momento la ferita si apre altre due volte, ma in maniera meno grave e quindi ritengo di poter continuare in piccole dosi in quanto sicura di non incorrere in alcun tipo di infrazione, tanto è vero che all’ultimo controllo antidoping di ottobre ho dichiarato tale sostanza. Mi ritrovo a dover saltare un Mondiale in un anno fondamentale senza ancora aver provato una definitiva cura per la mia ulcera”.
PANCALLI: "UN FULMINE A CIEL SERENO"
"Questa notizia è un fulmine a ciel sereno. Martina è sempre stata un'atleta esemplare sia in pista che nella vita". Così il presidente del comitato paralimpico, Luca Pancalli, in una dichiarazione all'ANSA sulla positività al doping di Martina Caironi. "Prima di esprimere ogni giudizio vogliamo conoscere a fondo la vicenda sempre nella consapevolezza che saranno gli organi preposti a valutare il caso. Al momento non possiamo che esprimere sorpresa per una campionessa che ha sempre fatto parlare di sé prima di tutto per gli eccezionali risultati sportivi".