L'ex marciatore vede più vicino il riconoscimento della sua innocenza dopo l'esclusione da Rio 2016 e la squalifica fino al 2024
La procura di Bolzano ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale per Alex Schwazer, come ha confermato il procuratore Giancarlo Bramante. L'ex marciatore è coinvolto in una inchiesta per doping per un contestato esame, effettuato il primo gennaio del 2016 nella sua abitazione in Alto Adige. Esame che poi gli costò l’esclusione dai Giochi di Rio dello stesso anno e la squalifica sportiva fino al 2024.
"Eravamo sempre convinti che sarebbe finita così. Una sorpresa casomai sarebbe stata la richiesta di rinvio a giudizio". Il legale di Alex Schwazer, l'avvocato Gerhard Brandstaetter, ha commentato così la richiesta di archiviazione. "Attendiamo ora i prossimi passi e un'eventuale opposizione alla richiesta di archiviazione. Poi intraprenderemo faremo di tutto per tutelare l'integrita' di Alex, sia in sede di giustizia ordinaria che sportiva", ha aggiunto.
A 36 anni Schwazer è tornato ad allenarsi con la speranza di poter disputare le Olimpiadi di Tokyo, rinviante nel 2021. Attualmente l'atleta altoatesino sta scontando la squalifica inflitta dal Tas di Losanna, ma non esclude di poter presentare ricorso all'Alta Corte Federale del Tribunale Svizzero, l' unica sede dinnanzi alla quale puo' essere impugnato un arbitrato.
Di pari passo andrà avanti l'iter giudiziario ordinario, che ha visto lo staff legale di Schwazer ottenere una prima importante vittoria con la richiesta di archiviazione da parte della stessa Procura. Dopo aver ammesso la prima positivita' in occasione dei Giochi di Londra del 2012, Schwazer non ha mai accettato la seconda positività.