Intervista esclusiva all'ostacolista napoletano capace di battere agli europei di Roma anche il vecchio record italiano di Fabrizio Mori
di Redazione Sprintnews© Grana/Fidal
Alessandro Sibilio, medaglia d'argento ai Campionati Europei di Roma sui 400 ostacoli, è certamente uno dei maggiori talenti dell'atletica italiana, con potenzialità di crescita agonistica non ancora totalmente sfruttate a causa di vari infortuni, che lo hanno frenato in alcuni anni della sua carriera, ma non gli hanno impedito di raggiungere già notevoli traguardi quali anche la finale olimpica di Tokyo 2021 e il nuovo record italiano, proprio nella vittoriosa finale dell'Olimpico pochi giorni fa.
Nato il 27 aprile 1999 a Napoli dove vive a Posillipo e si allena proprio nello stadio intitolato al suo idolo calcistico di sempre Diego Maradona, ha iniziato da bambino con calcio e basket per poi passare all’atletica dal 2009 dedicandosi sin da subito agli ostacoli, con i suoi primi importanti podi internazionali che sono arrivati nel 2016 quando ha vinto l'oro nei campionati europei under 18 di Tbilisi sia nei 400 ostacoli che nella staffetta svedese, e poi nel 2017 a Grosseto quando negli europei under 20 ha conquistato l'argento nei 400 ostacoli e l'oro con la 4x400.
Nelle stagioni dal 2018 al 2020, pur avendo nella prima di queste ottenuto l'oro con la staffetta 4x400 ai mondiali under 20 di Tampere, non è riuscito a esprimersi al meglio per tanti infortuni che ne hanno condizionano il rendimento, ma nel 2021 è esploso definitivamente a livello mondiale, dopo aver vinto gli europei under 23 di Tallinn, conquistando due eccellenti finali alle Olimpiadi di Tokyo, sia nei 400 ostacoli che con la 4x400 dove insieme ai suoi compagni ha pure ottenuto il record italiano.
Dopo questi importanti traguardi ha vissuto periodi molto tribolati da un punto di vista fisico che gli hanno fatto saltare tutta la stagione 2022, per poi tornare ancora con qualche acciacco nel 2023 e consacrarsi definitivamente in questo 2024 con l'argento europeo, dietro al primatista mondiale e campione olimpico Karsten Warholm, accompagnato dal nuovo record italiano sottratto a un mito quale Fabrizio Mori che lo deteneva dal 2001.
Alessandro una medaglia d'argento che vale come un oro sia per la forza di chi ti ha preceduto che per tutto quello che hai passato negli ultimi tre anni. Ti aspettavi un simile risultato?
"Sicuramente vale tanto, essere arrivato cosi vicino al primatista del mondo di questa specialità fa ben sperare per il futuro, anche perché l’anno è stato comunque molto frastagliato da piccoli acciacchi e in futuro, senza questi, potrei aspirare ancora più in alto".
La decisione di non partecipare alla finale della 4x400 deve essere stata molto sofferta. Cosa è successo esattamente?
"Lasciare i ragazzi da soli mi è pesato molto, ma se la sono cavata più che bene. Dopo la mia gara di finale avevo l'adrenalina alle stelle e, di conseguenza, quando sono andato a letto ovviamente il sonno è arrivato molto tardi, ma la sera dopo sono voluto andare al campo di riscaldamento in ogni caso, per provare fino alla fine a entrare con loro in pista e gareggiare, ma purtroppo qualche crampo mi ha fatto scegliere di non rischiare, non ci fosse stata l’Olimpiade tra poche settimane avrei partecipato comunque".
Nelle tue prime dichiarazioni dopo la finale di Roma con la conquista anche del record italiano, hai subito voluto onorare colui al quale lo hai tolto, il grande Fabrizio Mori. Quanto è importante il suo esempio nella tua carriera?
"Fabrizio era allo Stadio e subito dopo la fine della gara ci siamo parlati e c’è stato un grande abbraccio quasi come fosse un passaggio di testimone. Lui è molto presente nella mia vita agonistica e si sente spesso con il mio allenatore, è parte integrante perché atleti con la sua esperienza se ne trovano pochi, oltre a essere per me un grande amico".
Come sarà il tuo percorso di avvicinamento alle Olimpiadi a livello agonistico?
"Il mio obiettivo principale adesso sono i campionati italiani assoluti di La Spezia a fine mese, sono due anni che li salto per vari problemi e quest’anno, se tutto va bene, sarò presente anche per aggiungere due turni di gara nelle gambe in vista dell'appuntamento di Parigi. Nel mese di luglio dovrei correre quasi sicuramente in un altro meeting di Diamond League, e poi testa e gambe saranno concentrate per preparare al meglio il fondamentale appuntamento dell'Olimpiade".
I tre posti sul podio per Parigi sembrano assegnati ma tu sei apparso in grande crescita. Che obiettivo ti sei posto?
"Purtroppo si, il podio sembra occupato come in nessuna specialità adesso, i fenomeni sono 3 e sicuramente si andrà veloci come a Tokyo, per cui io sono leggermente dietro di loro, anche se arrivare in quella prossima circostanza quarto non so quanto mi farebbe piacere, ma sicuramente sarebbe un risultato eccezionale".
Il calendario dei giochi, di fatto uguale a quello degli Europei, prevede la stessa distanza di 24 ore tra le due finali dei 400 ostacoli e della 4x400. Pensi che lì sarà più facile per te prendere qualche rischio in più e soprattutto, dove può arrivare questa staffetta?
"Non voglio escludere nulla in questo momento, dopo la mia gara individuale capiremo quali sono le mie condizioni e, se saranno idonee per dare il mio contributo ottimale, sarò certamente a supporto dei miei compagni perché abbiamo una staffetta senza eguali e possiamo fare veramente bene, addirittura qualcosa che forse nessuno si aspetta".