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Stecchi salterà a Parigi nell'asta per la seconda Olimpiade dopo essere stato frenato da problemi fisici nella prima

Intervista esclusiva al saltatore azzurro che dopo i giochi a cinque cerchi coronerà il suo sogno d'amore con la top model Mariacarla Boscono

di Redazione Sprintnews
17 Lug 2024 - 22:40
 © Colombo/FIDAL

© Colombo/FIDAL

Claudio Stecchi, primatista italiano al coperto di salto con l'asta con 5.82 che rappresenta anche il suo personale all'aperto, disputerà a Parigi nella mattinata del 3 agosto la sua seconda Olimpiade, dopo che in quella di Tokyo 2021 venne totalmente condizionato da vari infortuni nella fase della preparazione, che lo fecero arrivare all'appuntamento della qualificazione nella condizione di non riuscire nemmeno a fare un salto valido, e quindi per lui l'appuntamento agonistico in Francia sarà quasi come un debutto a cinque cerchi.

Nato a Bagno a Ripoli in provincia di Firenze il 23 novembre 1991, ha iniziato la sua carriera sportiva con karate e pallanuoto, ma poi nel 2005 ha voluto provare il salto con l’asta per seguire le orme de papà Gianni, primatista nazionale della specialità per tre anni con 5,60 dal 1987 al 1990, ottenendo subito eccellenti risultati a livello giovanile, pur con varie frenate sin da allora a causa di frequenti infortuni, che però non gli hanno impedito di conquistare l’argento ai mondiali under 20 di Moncton in Canada nel 2010 con 5,40.

Nel 2012 ha partecipato a Helsinki ai campionati europei, suo primo grande evento a livello assoluto, seguito dai mondiali di Mosca nel 2013, ma negli anni a seguire i suoi problemi fisici si sono accentuati e culminati con due operazioni ai tendini di Achille, la prima nel novembre 2015 al destro, la seconda nel marzo 2017 al sinistro, per poi riuscire a ritrovare una certa stabilità dal 2018 con gli europei di Berlino, poi nel 2019 con i mondiali di Doha, a cui però hanno fatto seguito altri infortuni che lo hanno portato alla sua prima Olimpiade del Giappone nel 2021 in una condizione totalmente precaria, per poi non riuscire più a gareggiare per un altro e mezzo salvo tornare all'inizio del 2023, con il record italiano al coperto di 5.82, e la partecipazione ai mondiali di Budapest all'aperto con un buon nono posto finale.

Purtroppo anche la stagione 2024 lo ha visto inizialmente condizionato prima da uno sfortunato incidente occorsogli nel dicembre precedente, quando è atterrato male sul sacco in allenamento e si è fatto male a un gluteo, dovendo saltare tutte la gare al coperto, e poi per un fastidio persistente a un tendine di Achille che di fatto gli ha permesso di fare la prima gara dell'anno proprio agli Europei di Roma, non riuscendo però ad andare oltre i 5,25.

© Colombo/FIDAL

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Claudio una stagione un po' travagliata, purtroppo come spesso accade, ma non molli mai. L'ultimo test con il 5,60 di Castelporziano sembra aver dato buone indicazioni. Come ti senti?

"La gara al centro sportivo Castelporziano è stata veramente molto importante, perché era fondamentale dare una prova di efficienza fisica per dimostrare che meritavo, al di là dei requisiti di qualificazione, la convocazione per Parigi. Ho avuto per varie settimane prima degli Europei un persistente dolore al tendine che mi ha impedito di fare gli indispensabili allenamenti di tecnica, e il risultato si è visto in gara, ma dopo sono riuscito a risolvere il problema e ho potuto riprendere un certo tipo di preparazione che mi ha ridato fiducia, e nella gara dell'altro giorno peraltro disputata in condizioni non ideali per il caldo, ho avuto esattamente le risposte giuste, fermandomi dopo avere superato la misura che volevo".

Gareggerai ancora o ti vedremo in pedana direttamente a Parigi?

"Adesso, dopo aver superato 5,60 sono molto tranquillo e carico, per cui voglio gareggiare ancora per cercare di incrementare qualcosa e l'occasione sarà sabato 20 in un bel meeting di salto con l'asta in Piazza che faranno a Hof in Germania".

Che obiettivo ti sei posto per le Olimpiadi?

"Il primo salto valido che farò a Parigi sarà il primo della mia carriera in quanto, purtroppo, a Tokyo non sono riuscito a superare l'asticella nei primi tre tentativi, venendo eliminato con un enorme amaro in bocca, per cui affronterò il giorno della qualificazione con ancor maggiore rabbia agonistica e desiderio di fare bene, per conquistare la finale, anche se ovviamente non sarà facile perché credo bisognerà superare almeno 4,75. L'obiettivo è questo, ma poi nell'atto conclusivo vorrei veramente divertirmi e non pormi limiti".

Lavillenie che ha 5 anni più di te ci ha provato anche quest'anno a ottenere il pass per le Olimpiadi. Quanta voglia hai di continuare ancora vista la complessità oltre che pericolosità di questa disciplina?

"Renaud è veramente un mito, un atleta monumentale e invidiabile sempre ai vertici mondiali quasi ininterrottamente dal 2008 al 2022 lottando costantemente quantomeno per un podio, che ha cambiato la prospettiva della disciplina dell'asta in quanto ha dimostrato che la possono praticare anche atleti con caratteristiche fisiche diverse tra di loro. Io sinceramente mi diverto ancora molto e mi piace tantissimo saltare, ma devo purtroppo fare sempre i conti con tanti piccoli o grandi contrattempi. La mia testa vuole certamente continuare almeno un paio di anni e anche il mio fisico che, per mia fortuna, è sempre costantemente in buona condizione. L'importante è che si riescano ad abbinare gli indispensabili lavori di tecnica".

Con Tokyo in ogni caso hai un conto in sospeso. Quanto aspetti il momento in cui tornerai in quello Stadio?

"Veramente tanto, quel giorno del 2021 è stato veramente brutto e finché non sarò su quella pedana di nuovo non riuscirò a cancellare la delusione patita".

Dopo le Olimpiadi coronerai la tua bellissima storia d'amore con Mariacarla Boscono, una delle principali top model italiane. Quando sarà la data e quanto sei emozionato per questo appuntamento così importante non sportivo?

"Ci sposeremo il 5 ottobre e tutto è ormai già stato organizzato. Penso che vivrò quel giorno cercando di divertirmi e godermi il più possibile ogni istante vissuto. Quando ci penso mi dico che sono abituato a gareggiare in stadi con 40/50000 persone per cui il mio matrimonio non potrà che essere una passeggiata, ma in effetti poi ogni tanto mi sale un po' di emozione totalmente positiva".

© Claudio Stecchi

© Claudio Stecchi

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