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ATLETICA

Tecuceanu bronzo europeo degli 800 sulla strada per Parigi proverà a battere lo storico primato italiano di Fiasconaro

Intervista esclusiva al mezzofondista azzurro atteso dalla grande sfida olimpica ma prima dal tentativo di superare il record nazionale che resiste dal 1973   

di Redazione Sprintnews
28 Giu 2024 - 09:20
 © Grana/Fidal

© Grana/Fidal

Catalin Tecuceanu, bronzo agli Europei di Roma nella disciplina degli 800 metri, sta vivendo la miglior stagione della sua ancor giovane carriera e punta deciso verso le Olimpiadi di Parigi, ma prima vuole compiere la grande impresa di cancellare il più vecchio primato italiano esistente, quello di Marcello Fiasconaro che esattamente 51 anni e 1 giorno fa, il 27 giugno 1973, corse all'Arena di Milano in 1'43"7, crono manuale che fu anche record del mondo per tre anni, e ancora oggi resiste alla pari dell'1'43"74 elettrico che Andrea Longo fece il 3 settembre 2000 a Rieti.

L'occasione per il ventiquattrenne mezzofondista di origini rumene, che vive in Italia dall’inizio del 2008 quando con la famiglia si è trasferita a Trebaseleghe in provincia di Padova, sarà rappresentata dal meeting della Diamond League di Montecarlo il 12 luglio, dove è prevista la partecipazione di atleti di altissimo livello, con la presenza di lepri che imporranno andature molto veloci, per cui se saprà trovare il suo ritmo ideale potrebbe certamente riuscire nell'impresa storica.

Tecuceanu, che da quando ha ottenuto nel marzo del 2022 la possibilità di vestire la maglia azzurra ha partecipato a tutte le principali manifestazioni europee e mondiali all'aperto e al coperto, ha già cancellato all'inizio di questo suo brillante 2024 un altro record italiano di un passato non recente, quello sugli 800 indoor che apparteneva con 1'45"44 dal 1993 a Giuseppe D'Urso, correndo in 1'45"00 a Madrid, poche settimane prima di ottenere un ottimo quarto posto nella finale della sua disciplina ai mondiali di Glasgow al coperto.

Il bronzo europeo di Roma è stato per lui un primo fondamentale obiettivo che l'ha ulteriormente caricato verso nuovi traguardi da raggiungere, con anche delle indispensabili scelte quali la sua assenza ai campionati italiani del fine settimana a La Spezia.

© Colombo/FIDAL

© Colombo/FIDAL

Catalin la decisione della tua rinuncia agli italiani assoluti è stata programmata già subito dopo gli Europei. Che percorso avete programmato verso Parigi?

"Quest'anno ho gareggiato veramente tanto, sia al coperto che all'aperto, ed era giusto fare dopo gli europei un piccolo ciclo di allenamento un po' più intenso per tenere alta la condizione, pur se ho anche gareggiato a Trieste sabato scorso 22 giugno, ma purtroppo la data di fine mese degli italiani era un po' troppo vicina al mio ultimo impegno agonistico prima delle Olimpiadi, il meeting della Diamond League di Montecarlo il prossimo 12 luglio, dove punto a ottenere un grande crono".

Il record italiano di Marcello Fiasconaro sugli 800 metri, vecchio 51 anni, è ormai alla tua portata per cui il tuo obiettivo di Montecarlo sarà quello?

"Certamente, sarà una grande occasione perché poi alle Olimpiadi non penserò al tempo ma al piazzamento, pur se sarà una gara molto difficile da interpretare con atleti fortissimi e pacemaker che imporranno ritmi vertiginosi, per cui mi immagino un passaggio dei primi ai 400 metri in 49 secondi, e di conseguenza dovrò stare molto attento a non farmi trascinare troppo se no rischio di avere poca benzina negli ultimi 100 metri. La studieremo al meglio, ma ci spero tantissimo e per me sarebbe un onore enorme".

Da quando hai potuto vestire la maglia azzurra dal marzo 2022, hai sempre rappresentato l'Italia nelle massime competizioni internazionali indoor e outdoor, e ti mancano soltanto le Olimpiadi. Cosa ti sei fissato come obiettivo?

"Nella principale manifestazione sportiva mondiale c'è sempre una concorrenza fortissima ed è ovviamente difficile fare delle previsioni. Io sto molto bene e vivendo la miglior stagione della mia carriera, per cui cercherò di sfruttare al massimo l'opportunità, perché tra 4 anni non si può sapere cosa succederà, e proverò a passare più turni possibili, concentrandomi di volta in volta sulla singola gara. Se dovessi arrivare in finale poi, la affronterò senza pormi limiti perché immagino possa essere una gara tattica aperta a ogni risultato".

Nella specialità degli 800 metri, forse la più complicata disciplina di corsa da affrontare tatticamente, sino all'anno scorso sembravi più timoroso nel prendere l'iniziativa, ma da quest'anno sei spesso davanti sin dall'inizio. Cosa è cambiato?

"E' cambiata la mia sicurezza nell'affrontare le competizioni, perché quando prendo l'iniziativa vuol dire che sento le gambe girare come voglio, frutto poi delle sensazioni provate in allenamento, e mai come quest'anno mi sono sentito così bene e nella condizione di gestire una specialità effettivamente molto difficile nel migliore dei modi".

Quando racconti delle tue imprese, specialmente alla fine delle gare, parli sempre al plurale. Come mai?

"Parlo al plurale perché qualsiasi buon risultato io possa ottenere credo vada allargato innanzitutto a tutte le persone del mio staff che mi seguono tutti i giorni, ma allo stesso tempo quando vesto la maglia azzurra anche a tutta l'Italia, che sono onorato di rappresentare e a cui spero di poter regalare sempre di più in futuro".

Hai solo 24 anni e una carriera molto lunga davanti. Per ora sei sempre stato orientato sugli 800, ma pensi in futuro di poter puntare anche sui 1500 metri?

"Certamente si nel senso che quest'anno ho fatto qualche lavoro di potenziamento che mi ha fatto crescere muscolarmente di quasi 3 kg, e diventare più veloce in funzione degli 800, ma al tempo stesso ha anche svolto importanti lavori aerobici che in proiezione futura potrebbero portarmi sui 1500. L'anno prossimo punteremo certamente per i mondiali di Tokyo ancora sugli 800, ma credo che comincerò a fare pure qualche 1500 per capire il mio reale valore cronometrico, e da lì faremo ulteriori ragionamenti".

Ogni atleta ha tanti sogni, quale è il tuo principale?

"Il mio sogno era conquistare un podio in una delle tre grandi manifestazioni internazionali e, ora che ci sono riuscito, spero di continuare ottenendone altri, sempre con la masima convinzione e determinazione per arrivare il più in alto possibile".

© Chiara Montesano

© Chiara Montesano

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