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ATLETICA

Yaremchuk settima nella Maratona di Londra con il nuovo record italiano di 2h23'14

Crippa non riesce a riprendere il primato italiano maschile dopo un passaggio velocissimo alla mezza che lo porta successivamente all'abbandono

di Redazione Sprintnews
27 Apr 2025 - 19:00
 © Courtesy Sofiia Yaremchuk

© Courtesy Sofiia Yaremchuk

Sofiia Yaremchuk chiude al settimo posto con il tempo di 2h23'14 la 45esima edizione della Maratona di Londra, dove si piazzò al nono posto nel 2023, con il tempo di 2h23'14 che le consente di migliorare di 2 secondi il suo precedente primato italiano ottenuto a Valencia nel dicembre 2023, nella gara dominata dall'etiope Tigist Assefa con il tempo di 2h15'50 davanti alla keniana Joyciline Jepkosgei seconda in 2h18'43 e all'olandese campionessa olimpica di Parigi Sifan Hassan, terza con 2h18'59, mentre nella competizione riservata agli uomini domina a sua volta il keniota Sebastian Sawe in 2h02'27, con l'azzurro Yeman Crippa costretto invece al ritiro poco oltre il 30esimo km dopo un passaggio troppo veloce alla mezza.

Veramente perfetta la condotta di gara della trentenne atleta azzurra di origini ucraine, allenata a Roma dove vive e si allena da quando si è trasferita in Italia da Fabio Martelli, che non ha esagerato con un ritmo troppo elevato nella prima parte chiusa in nona posizione, per poi recuperare anche due posti e chiudere in ottima spinta, ricordando come il suo crono abbia una valenza ancor più particolare in quanto il suo precedente primato era stato realizzato in competizione mista, quindi con la possibilità di attaccarsi al traino di un uomo, mentre nell'occasione le due gare si sono corse con un preciso intervallo tra la partenza anticipata delle donne rispetto a quella degli uomini, e a tal proposito va precisato come il tempo della vincitrice Assefa rappresenti la miglior prestazione mondiale in competizione solo femminile.

LE DICHIARAZIONI DI YAREMCHUK

"Nel finale ci ho messo tutta me stessa quando ho visto la possibilità del record. Conoscevo già il percorso di Londra e mi sono basata anche sull’esperienza di due anni fa. Stavolta ho scelto di partire con il terzo gruppo, perché il ritmo del secondo era troppo rischioso, ma speravo di andare più forte nella prima parte. Faceva caldo sotto il sole, però dal 25esimo chilometro ho cominciato a sciogliere le gambe in progressione cercando di tenere un ritmo regolare, di ascoltare le mie sensazioni. La maratona è imprevedibile e sono davvero contenta perché qui è più difficile correre da sola. Stavolta l’ho preparata con due periodi di altura a Iten, in Kenya, all’inizio dell’anno e poi a marzo. Per inseguire i sogni si deve essere determinati, ma il lavoro paga sempre".

© Grana/Fidal

© Grana/Fidal

Lo sviluppo della prova è stato sin dall'inizio molto chiaro con le atlete poi classificate nei primi tre posti subito in fuga insieme all'altra etiope Megertu Alemu, che però si è staccata dopo il decimo chilometro, così come leggermente anche la Hassan con Assefa e Jepkosgei che sono transitate ai 21,097 km della mezza maratona in 1h06'40, con l'olandese dietro di 10 secondi, mentre ai 25 km che è stato il momento in cui l'ultima lepre si è staccata, lasciando le due atlete al comando da sole, il tempo è stato di 1h19'14 con il distacco della campionessa olimpica aumentato a 26 secondi.

Nel prosieguo della competizione le due atlete di testa hanno aumentato ancora il vantaggio nei confronti dell'inseguitrice, e sono transitate ai 35 km in 1h52'12 ma poi l'atleta etiope ha ulteriormente aumentato il ritmo e la keniana si è staccata progressivamente per cui gli ultimi km sono diventati di corsa solitaria per la battistrada, che si è imposta alla fine senza alcun patema, mentre Hassan è riuscita a recuperare progressivamente sfiorando il secondo posto.

Assefa, che è stata detentrice del record del mondo correndo in 2h11’53 a Berlino nel 2023 diventando la prima donna a scendere al di sotto delle 2h13, primato successivamente battuto da Ruth Chepngetich a Chicago con 2h09’56 lo scorso ottobre, è salita alla ribalta in occasione della vittoria nella Maratona di Berlino del 2022 in 2h15’37, classificandosi tra l'altro seconda dietro alla keniana Peres Jepchirchir in 2h16’23 nell’edizione dell’anno scorso della Maratona di Londra, dove aveva preceduto di un solo secondo proprio la Jepkosgei, prendendosi oggi anche una rivincita nei confronti della Hassan che l'aveva battuta negli ultimi 200 metri della 42,195 km a cinque cerchi di Parigi.

© Getty Images

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LA GARA MASCHILE

Yeman Crippa voleva riprendersi il primato italiano strappatogli da Yohanes Chiappinelli lo scorso 1° dicembre a Valencia con il tempo di 2h05'24 rispetto al suo limite di 2h06'06, e si era anche mostrato molto ottimista alla vigilia della gara ma forse troppo, in quanto ha fatto un passaggio velocissimo ai 21,097 km della prova con il tempo di 1h01'55 che lo avrebbe proiettato su un crono finale poco sopra o poco sotto le 2h04, evidentemente un ritmo troppo veloce per l'azzurro pluriprimatista nazionale in ben 7 discipline diverse, che ha poi avuto una crisi evidente dopo il trentesimo km e ha preferito ritirarsi.

La gara ha visto un gruppo di 10 atleti, composto dal vincitore dell’edizione dell’anno scorso della London Marathon, il keniano Alexander Munyao Mutiso, dai suoi connazionali Eliud Kipchoge, due volte campione olimpico ed ex primatista mondiale, Sebastian Sawe e Timothy Kiplagat, poi dal vincitore dell’oro olimpico di Parigi 2024 l'etiope Tamirat Tola insieme ai connazionali Milkesa Mengesha e Mohamed Esa, l'ugandese Jacob Kiplimo primatista mondiale della mezza maratona, l'olandese Abdi Nageeye e il tedesco Amanal Petros, transitare al passaggio della mezza maratona in 1h01'30.

Intorno al trentesimo km poi vi è stata l'azione decisiva del keniano Sawe che ha corso da solo gli ultimi 10 km, mentre poi al traguardo finale va evidenziata l'ottima prestazione di Kiplimo, al suo debutto sulla distanza che ha chiuso in seconda piazza con il tempo di 2h03'37 del nuovo primato nazionale, mentre terzo è stato Mutiso in 2h04'20.

© Getty Images

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