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Zaynab Dosso pronta a nuove sfide dopo i grandi risultati della stagione passata

Intervista esclusiva alla donna più veloce d'Italia pronta a spiccare il volo verso ulteriori esaltanti obiettivi

di Redazione Sprintnews
12 Dic 2024 - 10:57
 © Getty Images

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Zaynab Dosso è una velocista italiana di origini ivoriane, primatista italiana dei 60 indoor con 7"02 e dei 100 metri con 11"01, entrambi crono ottenuti nell'anno che sta per concludersi in cui ha pure conquistato due prestigiose medaglie di bronzo sui 60 dei Campionati Mondiali indoor di Glasgow, e sui 100 degli Europei di Roma, per quella che è certamente stata la miglior stagione della sua ancor giovane carriera, con l'unico piccolo rimpianto di non essere riuscita a competere alle Olimpiadi nella miglior condizione di forma.

Nata a Man in Costa D'Avorio il 12 settembre 1999, vi ha vissuto sino a 10 anni senza i genitori che quando lei ne aveva 3 si sono trasferiti in Italia per lavoro, ma la sua infanzia come ha sempre dichiarato è stata assolutamente felice, amata e coccolata da ben 5 nonne, grazie a diversi leggi esistenti nella nazione africana, che le hanno trasmesso importanti valori di cui va estremamente fiera e che le sono stati molto utili anche nella sua attività agonistica.

Trasferitasi infine pure lei in Italia a Rubiera in provincia di Reggio Emilia, all'età di 10 anni, è approdata all'atletica verso i 13 dimostrando subito un enorme talento e, pur dovendo aspettare il 2016 per acquisire la cittadinanza italiana, ha iniziato a vincere titoli nazionali giovanili sui 60, 100 e 200 dal 2015, con anche importanti piazzamenti nei campionati assoluti che ha poi iniziato a vincere dal 2019 con la prima maglia tricolore sui 100 metri, per poi riconfermarsi nel 2020, 2022 2023 e 2024, oltre che ottenere due vittorie sui 60 indoor nel 2022 e 2024.

La carriera di Zaynab ha certamente avuto una forte accelerazione dalla fine del 2021, quando ha deciso di trasferirsi a Roma per allenarsi con il tecnico Giorgio Frinolli, che già negli anni passati aveva collaborato con la sua prima allenatrice Loredana Riccardi, e da allora è stata una continua crescita a livello cronometrico sia sui 60 che sui 100 metri, distanze in cui si è appropriata di primati nazionali molto vecchi, migliorandoli poi varie volte sino alla stagione attuale, senza naturalmente dimenticare quello della 4x100 di 42"14 realizzato nel 2023 insieme alle sue compagne di squadra.

Il grande miglioramento dei tempi ha ovviamente coinciso con la partecipazione a tutte le principali manifestazioni internazionali in gara individuale, dove quest'anno ha conquistato le due medaglie di bronzo sopra citate, e ha raggiunto la semifinale nei 100 dove non è riuscita a lottare come avrebbe voluto per cercare l'impresa della finale.

Zaynab hai chiuso la miglior stagione della tua carriera molto stanca. È dipeso da un aspetto mentale o da uno fisico?

"In realtà da entrambi nel senso che, dopo aver dovuto rinunciare a correre la semifinale della 4x100 agli Europei di Roma per un leggero risentimento muscolare, non ho voluto ascoltare il mio tecnico che mi ha detto di fare qualche giorno di riposo a titolo prudenziale, ma anche per ricaricarmi a livello nervoso. Io pensavo di non averne bisogno e ho voluto quasi subito continuare a gareggiare dopo il bronzo sui 100, oltretutto sentendo ancora un leggero fastidio che però ho minimizzato. Tutto questo però non è stato positivo perché poi andavo alle gare con eccessiva tensione e alla fine, quando dopo la Diamond League di Parigi a inizio luglio ho capito che dovevi fermarmi, era troppo tardi per ritrovare l'ideale condizione in vista delle Olimpiadi".

Un 2024 in ogni caso eccezionale, dove hai ottenuto grandi risultati sia a livello di piazzamenti che di primati. Quanto sei soddisfatta e quanto pesa il rammarico per il tuo piccolo errore di valutazione dopo gli Europei?

"Un anno bellissimo che mi ha regalato grandi gioie ma che, ancora una volta, mi ha anche dato grossi insegnamenti per il futuro in quanto l'esperienza la si crea pure sbagliando e i rapporti di fiducia si rinsaldano nei momenti di difficoltà, per cui voglio ulteriormente ringraziare il mio tecnico Giorgio Frinolli che mi ha portato ai livelli attuali, e a cui certamente in futuro darò ancora più ascolto, nel senso che quanto accaduto quest'anno non dovrà mai più ripetersi".

© Grana/Fidal

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A Parigi è stata la tua seconda esperienza olimpica, in quanto pur se non hai gareggiato eri presente anche a Tokyo con la staffetta 4x100. Come hai trovato il villaggio francese e che differenze hai riscontrato rispetto al Giappone?

"Nel 2021 in Giappone c'era sicuramente un'atmosfera diversa nella misura in cui tutti erano spaventati dall'idea di poter contrarre il Covid, che avrebbe voluto dire non poter gareggiare, e quindi anche i rapporti interpersonali erano difficili. A Parigi invece, al di là ovviamente dell'aspetto agonistico che era quello primario, è stato molto bello relazionarsi con atleti di varie culture all'interno del villaggio dove, ci tengo a dirlo perché ho letto cose strane ai tempi, sono stata benissimo sotto tutti gli aspetti, anche di notte dove ho dormito con il piumino in quanto non c'era per niente il caldo afoso citato da qualcuno".

Subito dopo le Olimpiadi sei andata in vacanza rinunciando alle ultime gare dell'anno. Quando hai ripreso la preparazione e come procede?

"In effetti era tempo di smettere subito dopo Parigi, ma questo mi ha permesso di tornare al lavoro ai primi di settembre, facendo una serie di carichi su distanze un po' più lunghe che non mi piacciono particolarmente, ma che quest'anno ho voluto affrontare per poter gestire ancora meglio la preparazione nell'ottica del 2025 che sarà particolarmente lungo, vista anche la programmazione dei mondiali all'aperto a settembre".

© Getty Images

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C'è qualche novità che avete introdotto nel vostro sistema di lavoro?

"Ogni anno c'è sempre qualche piccola modifica che viene attuata, anche se lo schema dei lavori che mi riguardano è abbastanza uguale al passato, ma la vera novità generale che riguarda tutti all'interno del nostro gruppo di allenamento è l'introduzione di un avanzato sistema di misurazioni dati, gestito direttamente dal mio tecnico Giorgio Frinolli, in modo da poter fare raffronti settimanali sulle nostre prestazioni da 0 sino a 120 metri di distanza, con step possibili ogni 10 metri, e questo rappresenta certamente un ulteriore stimolo per dare sempre qualcosa in più".

Quali sono i tuoi programmi agonistici per la stagione invernale 2025?

"Voglio sicuramente partecipare a entrambe le competizioni internazionali al coperto di marzo, quali Europei nei Paesi Bassi e Mondiali in Cina, per cui credo che il mio debutto possa avvenire tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio in qualche meeting di Continental Tour Gold indoor. L'obiettivo primario è ottenere il massimo risultato possibile, vale a dire un podio in entrambe le manifestazioni, ma provando anche a divertirmi nel senso che non voglio avere pressioni interiori esagerate".

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La stagione all'aperto avrà il suo culmine con i Mondiali programmati a settembre in Giappone. Come gestirete la preparazione in tale ottica?

"Si dovranno fare delle scelte per cercare di arrivare all'appuntamento di Tokyo nella miglior condizione possibile e, a fronte di questo, credo che dovrò rinunciare alle World Relays di inizio maggio in Cina perché realmente troppo presto, così come a ogni altra gara nello stesso mese. Penso quindi che debutterò all'aperto sui 100 metri all'inizio di giugno, mese in cui tra l'altro ci sono pure i Campionati Europei a squadre di Madrid".

Qualche giorno fa il consiglio di World Athletics ha introdotto per le prossime World Relays di maggio in Cina la nuova staffetta 4x100 mista che probabilmente per ora sarà solo un esperimento. Cosa ne pensi?

"La staffetta veloce mi piace molto e se in futuro ne dovessero introdurre anche un'altra come già per quella sui 400 sarebbe interessante e ulteriormente stimolante. Come detto non credo che il mio programma 2025 all'aperto prevederà l'evento delle World Relays, ma mi auguro che l'esperimento possa essere ripetuto in altra situazione in cui io possa essere presente".

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Quest'anno hai ulteriormente migliorato la tua dimensione internazionale, ma sicuramente punti ad alzare ulteriormente l'asticella. Quale è il tuo obiettivo e quale il tuo sogno per il 2025?

"Sicuramente il fatto di aver raggiunto una certa dimensione mi rassicura rendendomi più consapevole dei miei mezzi e su dove posso arrivare nella stagione 2025, dove il mio obiettivo e sogno allo stesso tempo è quello di puntare alla finale dei 100 metri nei Mondiali di Tokyo, ovviamente con un grande crono indispensabile per riuscirci".

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