Pugni, ko e polemiche: le immagini di The Art of Fighting 8
© italyphotopress
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L'italo-egiziano vince ai punti contro Leonetti. Serata di festa anche per Bologna e Paparo, che difendono i titoli italiani superwelter e superpiuma
Energia pura, emozioni a non finire e incontri memorabili: la notte di The Art of Fighting 8 è stato un successo difficile da descrivere a parole. Match da pelle d'oca, protagonisti con belle e tormentate storie alle spalle e sforzi disumani che sono stati ripagati con la soddisfazione più grande: la vittoria. Ben tre i titoli italiani in palio, uno internazionale e rivalità che hanno raggiunto l'apice della tensione nell'evento tramesso sul 20 e che ha segnato il ritorno della grande boxe sulle reti Mediaset.
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KOGASSO vs OULARE
The Art of Fighting ha un re e il suo nome è Jonathan Kogasso. Il morso del "Mamba" è letale e fa effetto già nella seconda ripresa del main-event, quando manda Morike Oulare al tappeto e mette la parola fine sul match. Johnny mantiene la cintura dei pesi massimi leggeri, si conferma l'uomo del momento e dimostra ancora una volta tutta la sua forza e qualità, fisica e tecnica. Continua il record immacolato, con 15 successi e zero sconfitte.
PAPARO vs HENCHIRI
Tanto rapido quanto emozionante e sorprendente: il match tra Francesco Paparo e Nicola Henchiri è terminato al secondo round tra le polemiche. Papachenko colpisce l’avversario al fegato, il quale si accascia e, in ginocchio, subisce un altro colpo alla testa di Paparo dettato (come spiegato al termine dell’incontro) dalla foga. Ci si riunisce al centro del ring e la decisione è presa: vittoria per k.o. di Paparo e niente squalifica, con bordate di fischi che piovono dagli spalti dell’Allianz Cloud. Henchiri si allontana, mentre Paparo festeggia con la cintura dei pesi superpiuma.
ELMAGHRABY vs LEONETTI
Le scintille degli ultimi giorni sono un lontano ricordo, nei primi quattro round entrambi i pugili si studiano a vicenda senza affondare i colpi e scatenare la tensione repressa. Un avvio contratto per Momo Elmaghraby, più sciolto Stiven Leonetti che sembra avere le idee chiare: sfruttare l’altezza e le lunghe leve per tenere Momo a distanza e neutralizzare il suo destro. È una strategia che funziona, fino al colpo di scena nel sesto round: Elmaghraby si apre il sopracciglio e il medico dichiara la fine del match. Un taglio causato da una testata e non da un colpo dell’avversario (che avrebbe in quel caso portato al k.o. tecnico). Si va ai punti e per i giudici il vincitore dell’incontro è Momo Elmaghraby, che in lacrime si fa legare la cintura IBF del Mediterraneo in torno alla vita. La promessa, poi, di Leonetti: “Questo match si rifarà, non è giusto che sia finito così. Voglio quella cintura”.
BOLOGNA vs FALCINELLI
Un combattimento clamoroso, senza esclusione di colpi, terminato in parità. È questo il verdetto finale dei tre giudici dopo un match dalle montagne russe. La furia di Paolo Bologna nei primi round, una grande gestione di Damiano Falcinelli. Il campione italiano dei pesi superwelter comincia a calare nella quarta ripresa e qui viene fuori la grande lucidità dello sfidante romano, che rimonta lo svantaggio. Bologna è costretto ad andare indietro e difendersi, approfittando della stanchezza fisiologica dello sfidante 31enne che ceca, senza però trovarlo, il k.o. nell’ultimo round. Poi, sul finale, ecco la sorpresa: match che si chiude in parità e Paolo Bologna che si tiene stretta tra le mani la cintura.
L'appuntamento è ora fissato per sabato 17 maggio al Centro Sportivo Pavesi, sempre a Milano, quando si terrà la nona edizione di The Art of Fighting.