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ALPINISMO

Cazzanelli: "Ho una promessa da mantenere e una sfida da portare a termine"

Il forte alpinista di Cervinia è al terzo tentativo sul "seimila" nepalese la cui vetta non è mai stata raggiunta

di Stefano Gatti
10 Ott 2024 - 11:02
 © La Sportiva Press Office

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François Cazzanelli e sei colleghi sono partiti lunedì 7 ottobre dall’Italia con destinazione Nepal per un nuovo progetto alpinistico che li vede impegnati nel trekking di avvicinamento al campo base del Kimshung, la vetta himalayana da 6781 metri (ancora inviolata) che è il loro obiettivo per le prossime settimane e si trova nella regione nepalese del Langtang, a nord della capitale Kathmandu. L’alpinista valdostano classe 1990 e atleta La Sportiva è affiancato da un gruppo “made in Valle d’Aosta”… e dintorni di guide e atleti ben assortito e particolarmente affiatato, nonché determinato a scrivere una nuova pagina nella storia dell’alpinismo sulle montagne più alte del pianeta.

© François Cazzanelli Achivio fotografico

© François Cazzanelli Achivio fotografico

Cazzanelli è al suo terzo tentativo in quella che è a tutti gli effetti una delle più grandi sfide nel panorama dell’alpinismo mondiale: raggiungere la vetta dell’impegnativo "seimila" (quasi sette…) dal versante ovest. I due precedenti (e tra loro molto ravvicinati) risalgono a nove e otto anni fa. Già nella primavera del 2015, infatti, il trentaquattrenne alpinista di Cervinia aveva tentato l’ascesa insieme a Giampaolo Corona. Tuttavia, il più forte sisma mai registrato in Nepal nella primavera di quell’anno impedì loro di completare l’impresa.

© François Cazzanelli Achivio fotografico

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Secondo tentativo un anno e mezzo dopo (autunno 2016). A Cazzanelli e Corona si era aggregato in quella occasione il maestro di sci e guida alpina di Champoluc Emrik Favre. La fortuna non era stata alleata della cordata che nel primo summit push aveva rinunciato a duecento metri dalla vetta per le forti raffiche di vento, mentre qualche giorno dopo Cazzanelli aveva dovuto fare i conti con le conseguenze di una seria ferita al braccio destro. Il sogno è rimasto per anni nel cassetto ma ora Cazzanelli, Favre e gli altri alpinisti del gruppo sono pronti a riprovarci. Perseveranza, passione e una promessa fatta a Corona hanno portato François a dare corso alla terza spedizione verso il Kimshung.

© Instagram

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Cazzanelli sarà affiancato da un nutrito gruppo di compagni di avventure: guide alpine, soccorritori e alpinisti come Roger Bovard, Jerome Perruquet, Stefano Stradelli, il già citato Emrik Favre, Francesco Ratti e Giulio Vidoni porteranno sul campo le proprie competenze e la profonda esperienza in alta quota. I sette alpinisti tenteranno anche la salita del vicino (e di 436 metri più alto) Langtang Lirung (7227 metri), la vetta più alta della regione. Raggiunto il campo base a quota 4300, via alla importantissima fase di acclimatamento. Prima di tentare la salita del Kimshung e del suo… dirimpettaio, gli alpinisti sfrutteranno alcuni colli adiacenti al campo base per proseguire in modo graduale l’avvicinamento e raggiungere regolarmente i 6000 metri, quota di partenza per il tentativo di vetta.

© Instagram

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“Sento che questo è il momento giusto per tornare ad affrontare il progetto Kimshung. Per me questa impresa rappresenta il compimento di una promessa, un confronto fisico e mentale, ma soprattutto la sfida di raggiungere una cima ancora ignota. Sono convinto che ogni tentativo passato fallito non sia una sconfitta, ma una lezione per migliorare e avvicinarmi sempre di più alla vetta”. (François Cazzanelli)

Durante la spedizione, François Cazzanelli e l’ampia squadra di atleti saranno accompagnati da una troupe guidata da Damiano Levati che documenterà la storia, le difficoltà e il percorso, con l’obiettivo di raccontare questa nuova sfida in un documentario in uscita nel 2025. 

© François Cazzanelli Achivio fotografico

© François Cazzanelli Achivio fotografico

La spedizione è supportata da Cva, una delle più importanti realtà italiane nel settore dell’energia green e da La Sportiva, brand italiano leader a livello internazionale nella produzione di calzature e abbigliamento tecnico outdoor. È inoltre stata avviata una collaborazione con la Onlus Sanonani, associazione fondata da Barbara Luboz e da Marco Camandona (guida alpina valdostana che ha recentemente completato la collezione dei quattordici Ottomila della Terra) che, insieme agli alpinisti, ha lanciato una raccolta fondi utile ad acquistare abbigliamento per i bambini nepalesi. La spedizione è inoltre patrocinata dall’Associazione Valdostana Maestri Sci e dall’Unione Valdostana Guide Alta Montagna.

© Instagram

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La Sportiva condivide una connessione profonda con la montagna e nel corso della propria storia ha accompagnato generazioni di alpinisti nelle proprie imprese. Il brand di Ziano di Fiemme (provincia di Trento) offrirà il proprio supporto al progetto e fornirà alla squadra l’equipaggiamento necessario per garantire prestazioni elevate, massima sicurezza e comfort ottimale durante tutte le fasi della spedizione. Dagli scarponi per l’alta montagna alla linea di abbigliamento per alpinismo tecnico, ogni prodotto è infatti progettato per affiancare gli atleti nelle condizioni più estreme.

“Accompagnare i nostri atleti nelle loro imprese, fornendo non solo un supporto tecnico ma anche umano, è parte integrante del nostro DNA. Ogni spedizione rappresenta un viaggio condiviso, una sfida che sentiamo anche nostra, e siamo orgogliosi di poter contribuire a realizzare i sogni e gli obiettivi di chi, come noi, nutre un legame profondo con la montagna”. (Giulia Delladio - Corporate Marketing Director La Sportiva)

© Getty Images

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Fondata nel 1928 dal calzolaio di Tesero Narciso Delladio, La Sportiva è un’azienda trentina a conduzione familiare leader mondiale nel settore delle calzature da arrampicata, alpinismo, hiking, mountain running e scialpinismo e dell’abbigliamento tecnico da outdoor. Portata a livelli internazionali di notorietà da Francesco Delladio (La Sportiva è distribuita in oltre 87 Paesi in tutto il mondo), l’azienda è oggi guidata da Lorenzo Delladio e mantiene la principale sede di produzione a Ziano di Fiemme, ai piedi delle Dolomiti e al di fuori dei grandi distretti industriali calzaturieri italiani.   

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