Lo stop è arrivato in seguito all'indagine condotta dall'Agenzia Internazionale per i Test (ITA) sulla base di prove ottenute dalla Guardia Civil spagnola e dall'Organizzazione Antidoping iberica (CELAD) all'interno della cosiddetta operazione "Ilex"
di Marco Cangelli© Getty Images
L'ombra del doping torna a farsi largo nel mondo del ciclismo. Nonostante i casi si siano ridotti drasticamente, a esser interessato è uno dei principali scalatori del circuito mondiale come il colombiano Miguel Angel Lopez. Già terzo al Giro d'Italia 2018 quando vinse la maglia bianca di miglior giovane, il corridore sudamericano è stato fermato per quattro anni in quanto ritenuto colpevole di violazione delle regole antidoping (ADRV) per uso e possesso di una sostanza proibita (Menotropina) in occasione dell'edizione 2022 della Corsa Rosa.
In conformità con il Codice Mondiale Antidoping e le Regole Antidoping UCI, il periodo di sospensione è iniziato il 25 luglio 2023 e rimarrà in vigore fino al 24 luglio 2027, il tutto in seguito a un'indagine condotta dall'Agenzia Internazionale per i Test (ITA) sulla base di prove ottenute dalla Guardia Civil spagnola e dall'Organizzazione Antidoping iberica (CELAD) all'interno della cosiddetta operazione "Ilex" che vide coinvolto il dottor Marcos Maynar.
L'ex corridore dell'Astana Qazaqstan Team non sembra aver intenzione di mollare e ha annunciato di voler continuare a difendere la propria innocenza: "Oggi sono stato informato della decisione dell’UCI e della sanzione della sospensione per quattro anni. Sono profondamente in disaccordo con essa, comprendendo che si dissocia dalle precedenti decisioni prese dai tribunali spagnoli e dallo stesso CAS, insisto nel sostenere l’esistenza di un’infrazione basata sull’interpretazione di alcune conversazioni che sono state parziali e manipolate - ha spiegato Lopez -. Mi appellerò immediatamente all’UCI e difenderò la mia innocenza come ho sempre fatto, spero di tornare nel mondo agonistico del ciclismo”.