L'ecuadoregno ha preceduto il tedesco Florian Lipowitz e lo spagnolo dell'Ineos-Grenadiers che balza al comando della graduatoria
di Marco Cangelli© Getty Images
Tutti aspettavano un attacco dei big e la conferma è arrivata nel corso della quarta tappa del Giro del Romandia. A imporsi sul traguardo di Leysin è stato Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) che sembra esser tornato quello di un tempo scombussolando la classifica generale e consegnando così la maglia oro allo spagnolo Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) strappandola al connazionale Juan Ayuso (UAE Team Emirates).
Prima fase di gara ricca di scatti e controscatti che ha visto l'attacco di sette uomini, Raul Garcia Pierna (Arkéa – B&B Hotels), Nelson Oliveira (Movistar Team), Bart Lemmen (Team Visma | Lease a Bike), Juri Hollman (Alpecin – Deceuninck), Josef Cerny (Soudal Quick-Step) e Dorian Godon e Clement Berthet (Decathlon AG2R La Mondiale Team), in grado di prendere la penultima ascesa ancora al comando. Nonostante il tentativo di recuperare da parte degli uomini Ineos davanti è rimasto comunque Berthet, ripreso solo sulla salita finale grazie a un lavoro eccelso di Egan Bernal, messosi a disposizione di Rodriguez.
Il colpo decisivo è arrivato però da Carapaz che ha sorpreso tutti andandosene in solitaria e rischiando di esser ripreso negli ultimi metri da uno scatenato Florian Lipowitz (Bora-Hansgrohe) che si è dovuto accontentare del secondo posto davanti a Rodriguez, terzo a dieci secondi e necessario per volare al comando della graduatoria. Niente da fare per Ayuso che si è dovuto arrendere nell'ultimo chilometro scivolando in classifica che vede l'iberico comandare davanti a Vlasov e Lipowitz.