Volata regale per il francese della Groupama-FDJ, beffato anche Sagan. Il siciliano lavora per il suo team e conduce il gruppo per lunghi tratti
Va ad Arnaud Démare della Groupama-FDJ l'edizione 2020 della Milano-Torino, che si è corsa sotto un sole cocente dopo i problemi di pioggia dei giorni scorsi (e che hanno pesantemente condizionato il Grande Trittico Lombardo). Il francese vince di prepotenza su Caleb Ewan, australiano della Lotto Soudal. Terzo il belga Wout Van Aert, beffato Peter Sagan all'ultimo chilometro. Prova generosa per Vincenzo Nibali, a lungo in testa al gruppo per la Trek-Segafredo.
C'era apprensione per la Milano-Torino 2020, non solo per i tanti problemi che questa stagione del grande ciclismo sta inevitabilmente affrontando, ma soprattutto per questioni meteorologiche. Le immagini del Grande Trittico Lombardo, svolto sotto un nubifragio a tratti tramutatosi in grandine, erano ancora molto fresche nelle menti e nei muscoli dei protagonisti. E invece il tempo è stato clemente con i protagonisti della più antica corsa ciclistica dell'UCI Tour, partita da Mesero e conclusa 198 km dopo a Stupinigi. E in cui, stavolta, il più grosso problema si rivela essere l'implacabile solleone di inizio agosto. Con lo scossone, nel finale, di una caduta che spezza il gruppo quando si inizia a prefigurare una grande volata.
La fuga, impostata da sei uomini pochi minuti dopo il via (Manuele Boaro, Alessandro Tonelli, Samuele Rivi, Andrea Garosio, Davide Villella e Gijs Van Hoecke) non ha infatti fortuna, nonostante il loro vantaggio sul gruppo arrivi a sette minuti dopo 50 km dalla partenza. Da sottolineare in questa fase il lavoro di grande generosità di Vincenzo Nibali, che in una corsa certamente non adatta alle sue caratteristiche migliori si mette al servizio della squadra. Proprio lo Squalo dello Stretto conduce infatti il treno della Trek-Segafredo e l'intero gruppo, che ai 10 km dal traguardo recupera l'ultimo fuggitivo (Boaro della Astana).
Pochi metri dopo arriva l'ultimo scossone della gara, con una caduta a centrogruppo provocata da uno spartitraffico. Dolorante Lampaert, coinvolto anche Pacioni della Androni che inizialmente resta a terra per poi rialzarsi senza problemi. All'ultimo km ci si attende un nuovo exploit dal belga Wout Van Aert, già vincitore alle Strade Bianche, ma anche da un Peter Sagan voglioso di prendersi l'ennesima soddisfazione della sua carriera in volata. E invece la sua Bora-Hansgrohe anticipa troppo l'attacco e ad approfittarne è Arnaud Démare, che taglia con prepotenza il traguardo davanti a tutti. Solo quarto invece Sagan, preceduto anche da Caleb Ewan e lo stesso Van Aert. Primo italiano è Manuel Belletti ottavo, sfortunato Matteo Moschetti, costretto a rallentare per evitare la caduta di Lampaert e Pacioni.