Ganna, Consonni, Bertazzo e Milan riportano il titolo iridato in Italia dopo 24 anni, secondo posto tra le donne per Consonni, Balsamo, Alzini e Fidanza. Impresa azzurra anche nella gara a eliminazione
Prosegue il 2021 magico dell’Italia nel ciclismo su pista. Dopo aver conquistato l’oro a Tokyo, Ganna, Consonni, Bertazzo e Milan portano a casa la medaglia più preziosa nell’inseguimento a squadre ai Mondiali di Roubaix. Gli azzurri superano la Francia in finale. Spettacolare anche il quartetto femminile: Consonni, Balsamo, Alzini e Fidanza conquistano l’argento dietro la Germania. Storica impresa di Letizia Paternoster: oro nell’eliminazione.
Altra impresa dell’Italia del ciclismo su pista in questo magico 2021: dopo aver conquistato l’oro nell’inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Tokyo, Filippo Ganna, Simone Consonni, Liam Bertazzo e Jonathan Milan si ripetono anche ai Mondiali di Roubaix. Il quartetto azzurro supera proprio la Francia padrona di casa nella finalissima, riportando il titolo iridato in Italia dopo ben 24 anni. Grandissima prova degli azzurri che dopo una gara in altalena, con le due squadre che si danno il cambio al comando, accelerano nel finale e trionfano negli ultimi metri quando il quartetto della Francia si sfalda. Ottimo tempo di 3’47’’192 per l’Italia, rispetto a 3’49’’168 dei francesi.
Insieme agli uomini, grande risultato nell’inseguimento a squadre anche per le ragazze: Chiara Consonni, Elisa Balsamo, Martina Alzini e Martina Fidanza ottengono uno storico argento dietro solo alla fortissima Germania, campione olimpica in carica. Le ragazze azzurre partono bene e conducono per la prima parte della gara, poi le tedesche escono alla distanza e dominano gli ultimi giri chiudendo col tempo di 4’08’’752. Azzurre a 4’13’’690: per l’Italia femminile è comunque il primo argento mondiale della sua storia.
Arriva comunque un oro per l’Italia femminile in questa giornata dei Mondiali di Roubaix: merito di Letizia Paternoster che si mette al collo una leggendaria medaglia d’oro nell’inseguimento. La 22enne azzurra resiste fino all’ultimo e nei due giri finali compie il capolavoro precedendo la belga Kopecky e l’americana Valente. Per la Paternoster è la medaglia del riscatto dopo le delusioni olimpiche.