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CICLISMO SU PISTA

Ciclismo su pista, Europei: delusioni per Viviani e Paternoster, entrambi giù dal podio

Niente medaglie né per il veronese (sesto) né per la trentina (quinta) nell’omnium

18 Ott 2019 - 21:53
 © Getty Images

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Ad Apeldoorn (Olanda) Elia Viviani e Letizia Paternoster non riescono ad andare a medaglia nell’omnium ai Campionati Europei di ciclismo su pista. Il veronese della Deceuninck-Quick Step, dopo due prime prove incolori, vince l’Eliminazione ma nella corsa a punti è poco brillante e non riesce a concorrere per il podio; solo sesto posto per lui. La trentina della Trek-Segafredo arriva quinta nella classifica finale crollando nel finale nell’ultima prova.

Elia Viviani, campione olimpico in carica dell’omnium, non riesce ad andare oltre il sesto posto nella classifica finale nella sua specialità agli Europei di ciclismo su pista ad Apeldoorn (Olanda), con una corsa a punti non particolarmente brillante. Viviani è solo settimo dopo le prime due prove. Il fenomenale velocista azzurro non riesce a ben districarsi nello Scratch e nella Tempo Race, che sono congeniali alle proprie caratteristiche: nella prima è giunto nono, nella seconda settimo, per un totale di 54 punti. A metà di questo omnium, quindi, davanti ci sono il francese Benjamin Thomas, con 78 punti, davanti al danese Lasse Norman Hansen (72) e all’olandese Jan Van Schip (72), vincitore dello Scratch. Lontanissimo dal podio virtuale, il veronese trova comunque spazio per rimontare vincendo l’Eliminazione, che lo aveva visto di recente agguantare l’oro di specialità, e piazzandosi così al quarto posto con i 40 punti conquistati. La corsa a tappe finale, però, non regala medaglie per l’italiano, che non riesce a competere per il podio. Oro per la Francia con un ottimo Thomas, argento per la Danimarca con Hansen, bronzo per la Gran Bretagna con Wood.

Niente medaglia sempre nell’omnium nemmeno per Letizia Paternoster (Trek-Segafredo), che crolla letteralmente nel finale della corsa a punti, dove stava lottando per il podio, e finisce quinta. La ciclista trentina era arrivata seconda alle spalle della britannica Laura Kenny nelle qualificazioni Scratch (su una distanza 7,5 km), mentre non aveva ottenuto punti con un deludente undicesimo posto nella Tempo Race (in cui a imporsi era stata la tedesca Gudrun Stock), ottenendo così la settima posizione provvisoria. Nel tardo pomeriggio, invece, Paternoster era arrivata seconda nell’Eliminazione, vinta dall’olandese Kirsten Wild, nonostante una brutta caduta che l’aveva coinvolta a metà gara e non disputando l’ultimo sprint, per il terzo posto provvisorio nella graduatoria. Nell’ultima gara è decisiva l’ultima volata con l’olandese Wild che guadagna i due punti che le servono per l’oro; la britannica Kenny chiude terza ma non strappa l’oro all’olandese, mentre la bielorussa Sharakova con l’ultima azione incamera 10 punti e scavalca Paternoster ma soprattutto Pikulik per il terzo posto.

Nelle altre discipline è medaglia d’oro nella velocità maschile per l’olandese Jeffrey Hoogland, che batte il connazionale Harrie Lavreysen, il quale parte forse troppo tardi e non riesce a completare la rimonta; la medaglia di bronzo va alla Polonia, con Rudyk che supera al fotofinish Dimitriev. Anastasija Vojnova vince la velocità femminile, partendo fortissimo a un giro dalla fine e superando l’ucraina Olena Starikova che si accontenta dell’argento; bronzo per la Germania con Friedrich. Nell’inseguimento individuale femminile oro a sorpresa per la tedesca Franziska Brausse che con 3’25’’002 rifila 1’’187 a Lisa Brennauer che in qualificazione aveva fatto segnare il record europeo.

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