L'azzurro dopo l'argento iridato: "Sulla carta ero il più veloce in volata ma Pedersen è stato più forte"
Visto l'epilogo della volata finale, Matteo Trentin non può che essere deluso dopo l'argento mondiale nello Yorkshire: "Sulla carta ero il più veloce ma alla fine sono stato battuto, in gare così la gara conta nulla. Pedersen è stato più forte, ha tenuto in salita e ha vinto alla grande. Un vero peccato, mi brucerà per tutto l'anno. Ma questo è lo sport". L'azzurro ha chiuso stremato: "É stata una corsa dura, al limite dell'umana comprensione. Sono ancora qui che tremo per la fatica".
"Abbiamo dimostrato di essere una grande Italia. Mi dispiace non avere coronato una giornata così, con un titolo mondiale. Sarà dura da mandare giù, ma domani sorgerà il sole di nuovo. Non sono così deluso, perché non ho perso di un centimetro. C'era un meteo estremo, non era una corsa normale. Rammarico per la scelta della volata? Sono partito ai 200 metri, è quella la mia distanza e Kung non mi è stato dietro. Il rewind non esiste. Lo sport è questo" ha concluso Trentin.
IL CT CASSANI: "C'È DELUSIONE"
"C'è delusione, erano anni che non piangevo. É una squadra che si era mossa così bene, abbiamo corso in un modo impeccabile e vedere che c'è uno che ci batte brucia molto. Dispiace. Abbiamo cercato in tutte le maniere di poter vincere e sapevo di avere una squadra forte, coesa, cattiva. Sono orgoglioso dei miei ragazzi. Sono saltati tanti campioni oggi, noi eravamo lì, prima con Moscon, poi con il rientro di Trentin. Sono stati bravi, è stato un piacere vederli. Arrivare secondi sì, brucia molto". "Non l'ho vista la volata, posso dire che Matteo non ha sottovalutato nessuno. Sapeva che si stava giocando un Mondiale. Vuol dire che gli altri stavano super bene. Dopo il traguardo Matteo non riusciva neanche a parlare per il freddo. Mi ha solo detto 'Mi dispiace'", le parole del ct Davide Cassani.