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IL LUTTO

Il ciclocross piange la scomparsa di Vito Di Tano, fuoriclasse del fuoristrada italiano e internazionale

Il due volte campione del mondo si è spento a settant'anni dopo una battaglia con un tumore ai polmoni

di Marco Cangelli
05 Feb 2025 - 10:19
 © Ufficio Stampa

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Il mondo del ciclismo deve far i conti con la scomparsa di uno dei pilastri del fuoristrada italiano e internazionale. Nella notte di mercoledì 5 febbraio è venuto a mancare Vito Di Tano, due volte campione del mondo di ciclocross nonché scopritore di vari talenti nella specialità. L'ex corridore pugliese si è spento a settant'anni dopo una battaglia lunga diciotto anni con la sclerodermia, una malattia autoimmune con cui si era abituato a convivere, tuttavia dallo scorso agosto si era aggiunto un tumore ai polmoni che non gli ha lasciato scampo.

Sei volte vincitore del titolo italiano di ciclocross, Di Tano ha legato gran parte della sua carriera alla famiglia Guerciotti con il quale aveva creato un lungo consesso che lo ha portato a diventare il direttore sportivo della Fas Airport Services - Guerciotti - Premac. In questo ruolo Vito ha lanciato numerosi corridori, ultimo fra questi Mattia Agostinacchio che proprio qualche giorno fa ha conquistato il titolo iridato juniores regalando un ultima soddisfazione a Di Tano. 

“Siamo tutti addolorati per questa perdita. Vito è stato prima mio corridore, poi nostro DS. Ma soprattutto è sempre stato il mio migliore amico. Un legame mai creato con nessun altro mio corridore. L’amicizia che ci legava era fraterna e andava oltre il ciclismo. Non è stato solo un campione sulla bici, bensì un grande uomo, ricco di valori. Vito lascia un grande vuoto nel mio cuore, in quello dei miei familiari e a tutto il ciclismo - ha spiegato Paolo Guerciotti, patron della Fas Airport Services - Guerciotti- Premac -. Mi spiace solo che non ha potuto godersi la vittoria nel Mondiale di Mattia Agostinacchio, un obiettivo storico che poteva rappresentare il suggello della sua carriera da DS nell’ultimo anno che avrebbe voluto fare. Ora da lassù Vito veglierà su di noi”.
 

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