Lo sloveno s'impone dopo una fuga a due con Denz. Il colombiano si stacca subito ed esce di classifica
La decima tappa del Giro d'Italia fa una vittima illustre: il colombiano Chaves, fin qui secondo in classifica, resta attardato sulla prima asperità di giornata e arriva a 25 minuti dopo il gruppo dei migliori. La tappa, da Penne a Gualdo Tadino per 244 km (la più lunga del Giro), è stata vinta dallo sloveno Mohoric che precede il compagno di fuga Denz. La maglia rosa Yates guadagna altri 3” sugli altri big. Domani la Assisi-Osimo.
Un vecchio adagio dice che un Grande Giro si vince sulle grandi montagne o a cronometro, ma può essere perso in qualsiasi tappa. Ed è proprio quello che è capitato a Esteban Chaves, fin qui secondo in classifica e vincitore di una tappa, ma costretto alla resa per esser rimasto attardato (anche a causa di problemi alla gola) nella primissima parte di una tappa sulla carta non impossibile, la Penne-Gualdo Tadino, decima tappa e frazione più lunga di questo Giro d'Italia con i suoi 244 km. A costar caro a Chaves è stata l'unica asperità davvero importante, il Gran Premio della Montagna di Fonte della Creta, a circa 200 km dal traguardo.
Lì, con in testa alla corsa un gruppetto di 17 attaccanti, il colombiano della Mitchelton-Scott (compagno di squadra della maglia rosa Yates) si è clamorosamente staccato dal gruppo dei migliori. Lo scenario della corsa è così cambiato improvvisamente, con la Mitchelton-Scott che, nonostante la maglia rosa, ha fermato tre uomini per aiutare Chaves, ma con tutte le altre squadre dei big che hanno messo alla frusta i propri uomini per approfittare dell'occasione. La prima conseguenza di tutto ciò è stata il rapido annullamento della fuga iniziale, che invece in un contesto diverso sarebbe forse arrivata al traguardo. Prima di essere ripreso, però, l'italiano Giulio Ciccone ha avuto il tempo di transitare per primo ai GPM di Fonte della Creta e di Bruzzolana.
Poi è iniziato il braccio di ferro tra il gruppo dei migliori e quello di Chaves, aiutato inizialmente dalla Quick-Step Floors, perché tra i ritardatari c'era anche Elia Viviani. Quando però la squadra di Viviani ha capito che non c'erano i margini per rientrare, per Chaves tutto si è complicato ulteriormente. Intanto la lotta tra i primi della classifica continua serrata, persino ai traguardi intermedi: a Sarnano la maglia rosa Yates s'impone su Pinot e Ballerini, guadagnando altri 3" (e 2" per il francese). A circa 90 km dal traguardo davanti attacca Frapporti, che guadagna subito un buon margine, mentre Chaves continua a perdere minuti su minuti. Dal gruppo contrattaccano Davide Villella e Matej Mohoric, che in prossimità del GPM di Annifo riprendono e subito staccano Frapporti, con il gruppo dei big che non ha più di 30" di ritardo. Sulla coppia di testa rientra il tedesco Denz, mentre tra i big Dumoulin fora ai -17 km, ma riesce a rientrare.
Nel finale Villella perde contatto dai fuggitivi, con Mohoric e Denz che restano da soli. La volata a due premia lo sloveno della Bahrain-Merida, con il gruppo degli inseguitori che arriva a 34". Naufragio vero e proprio, invece, per Chaves, che arriva al traguardo con oltre 25 minuti di ritardo. Il colombiano è irrimediabilmente fuori classifica. Nella quale invece il suo compagno di squadra Yates rafforza la maglia rosa, con 41" su Dumoulin, 46" su Pinot e 1'00" su Pozzovivo. Domani l'undicesima tappa, da Assisi a Osimo (156 km).
"Questo è il Giro, pochi giorni fa è stato uno dei giorni più belli, adesso è dura per il morale. Questa però è la vita, abbiamo la maglia e questo è l'importante". Esteban Chaves non perde il suo proverbiale sorriso neanche al termine della decima tappa, in cui ha accusato oltre 25' di ritardo, uscendo dalla lotta per la classifica generale, per un problema di allergia. "Non avevo forze, non sono riuscito a stare con il primo gruppo in salita, abbiamo provato a rientrare ma questo è il Giro ed è per questo che è così bello - ha aggiunto ai microfoni Rai -. L'obiettivo della rosa non cambia, siamo qui per questo, continuiamo così".