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Il corridore della Ineos Grenadiers si conferma protagonista della Corsa Rosa e fa sua la quinta tappa con un’azione d’altri tempi, seminando gli avversari sul Valico di Montescuro
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Filippo Ganna si conferma sempre più protagonista al Giro d’Italia: dopo la vittoria alla prima tappa e i due giorni in maglia rosa, il corridore della Ineos Grenadiers fa sua anche la quinta frazione, con arrivo a Camigliatello Silano. Quella di Ganna è un’azione d’altri tempi, figlia di uno splendido scatto sul Valico di Montescuro. Il gruppo degli inseguitori, con Vincenzo Nibali e la maglia rosa Joao Almeida, arriva a 33”.
Che Filippo Ganna fosse in uno stato di grazia si era già capito ben prima di oggi: in pochi giorni ha vinto il Mondiale a cronometro, ha dominato la prova contro il tempo che ha aperto il Giro e ha indossato la maglia rosa fino alla fine della terza tappa, in cui è stato costretto a fare da scudiero a Geraint Thomas. Nella frazione con partenza da Mileto e arrivo a Camigliatello Silano, però, il portacolori della Ineos Grenadiers ha il via libera per una fuga. Un’azione partita nelle fasi iniziali della tappa e che vede, oltre al verbanese, altri sette attaccanti, tra i quali anche il compagno di squadra Salvatore Puccio.
Come previsto alla vigilia, a decidere la corsa odierna è il temuto Valico di Montescuro, un’ascesa (inedita per la Corsa Rosa) di 25 chilometri con punte del 18% di pendenza. Durante la lunga salita il gruppetto dei fuggitivi si sfilaccia a poco a poco e Ganna tenta lo scatto a 5 chilometri dal Gpm, 16 dal traguardo. Un’azione d’altri tempi, che vede la sua figura venir fuori dalla nebbia delle strade silane, in totale solitudine. Dietro di lui il gruppo è organizzato ma non forza: i primi in classifica ci sono quasi tutti (manca Jonathan Caicedo, vincitore sull’Etna, che non tiene il passo dopo le fatiche dei giorni scorsi) ma non fanno altro che scrutarsi, senza affondare.
A vincere, così, è il corridore verbanese, emozionato al traguardo come se fosse la prima volta. Per lui, ad attenderlo sul podio, c’è anche la maglia azzurra riservata al leader della classifica dei Gran premi della montagna. Gli inseguitori arrivano oltre 30 secondi dopo, regolati da Patrik Konrad (Bora-Hansgrohe) e dalla maglia rosa Joao Almeida (Deceuninck-Quick Step), che con la terza piazza guadagna altri 4" d’abbuono e rafforza il primato in classifica che, complice anche il flop di Caicedo, si allunga a 43” su Pello Bilbao (Bahrain-McLaren). Nel gruppetto c’è anche Vincenzo Nibali: non ha attaccato ma ha mostrato buona gamba, mandando spesso a tirare i compagni di squadra della Trek-Segafredo. Nella classifica generale lo Squalo è quinto, primo degli italiani, a 1’01” da Almeida.