Il padre del campione danese ha parlato delle difficoltà nell'avere aggiornamenti sulla salute del figlio
di Marco Cangelli© Getty Images
C'è un velo di mistero su quali siano le vere condizioni di Jonas Vingegaard dopo la caduta al Giro dei Paesi Baschi. Se il Team Visma Lease a Bike ha fatto sapere che il vincitore degli ultimi due Tour de France è stato operato per la riduzione della frattura alla clavicola, poco si sa del pneumotorace emerso dagli esami clinici svolti all'ospedale di Txagorritxu a Vitoria. Se dalla Spagna continuano a giungere notizie contrastanti, poco sanno anche i famigliari, ancora in Danimarca. "Quello che sappiamo lo leggiamo dai giornali o dagli articoli sul web. Non siamo riusciti a metterci in contatto con lui e le informazioni essenziali che riceviamo arrivando dalla moglie Trine" ha spiegato il padre Claus.
Una situazione fa preoccupare, soprattutto visto l'intervento dei sanitari che avrebbero chiesto alla famiglia di rimanere in patria in attesa di possibili sviluppi che tutti gli appassionati di ciclismo attendono con ansia. "Questa situazione è parecchio fastidiosa, ma non è stata una nostra decisione quella di non voler comunicare troppi dettagli all’esterno. La squadra non ci mette al corrente di nulla, così a noi non resta che leggere qualcosa in qua e là e sapere da Trine se ci sono miglioramenti giorno per giorno - ha spiegato il genitore in un'intervista rilasciata alla testata danese Ekstra Bladet -. Non abbiamo messo in preventivo neppure l’ipotesi di recarci in Spagna, anche perché credo che Jonas in questo momento non abbia la possibilità di ricevere visite. Aspettiamo e vediamo come evolvono le cose”.
A proposito di indiscrezioni provenienti dalla penisola iberica, fa specie la ricostruzione riportata da El Pais nella quale si parla di una situazione monitorata nel reparto di “terapia intensiva, dove viene controllato il tubo che è stato inserito attraverso il lato del torace nel parenchima cercando l’esatta pressione negativa per liberare il polmone dall’aria collassata, senza rompere il tessuto”.