La squadra ha occupato l'intero podio continentale replicando quanto già fatto alla Vuelta di Spagna
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La Jumbo-Visma ha dominato la stagione del ciclismo in lungo e in largo. L'ultimo trionfo per la squadra olandese è arrivato agli Europei andati in scena a Drenthe (Paesi Bassi) dove il francese Christophe Laporte ha superato i compagni di squadra Wout Van Aert e Olav Koji.
Benchè si trattasse di una gara per nazionali e la maglia della Jumbo non sia comparsa direttamente sul palco, questa è stata l'ennesima dimostrazione di un'egemonia iniziata in primavera con la Tirreno-Adriatico e proseguita in estate con i grandi giri.
Impossibile battere i "calabroni" che hanno conquistato dieci delle trentatré prove disputate, fra cui spicca senza dubbio la "tripletta" firmata nelle corse a tappe con Primoz Roglic a segno al Giro d'Italia, Jonas Vingegaard al Tour de France e Sepp Kuss alla Vuelta di Spagna.
Un risultato che nessuno sinora era mai riuscito a centrare in 365 giorni e che è stato suggellato da quando compiuto in terra iberica dove Kuss ha condiviso il podio con il campione danese e il fuoriclasse sloveno al termine di un'annata che lo ha visto disputare tutte e tre le grandi competizioni, concluse in qualsiasi caso nelle prime quindici posizioni.
A ciò si aggiungono i cinque successi di tappa ottenuti nella Penisola Iberica, lasciando letteralmente le briciole agli avversari come visto anche nelle classiche dove Van Aert e Laporte si sono divisi le affermazioni nell'E3 Harelbeke, nella Dwars door Vlaanderen e nella Gand-Wevelgem dove a passare per primo sul traguardo è stato il transalpino su gentile concessione del belga, deciso a riavere il favore in vista del Giro delle Fiandre.
Se si volesse cercare un neo nella stagione della Jumbo-Visma va forse individuato nelle "Classiche Monumento" dove gli olandesi si sono dovuti accontentare dei due terzi posti di Van Aert alla Milano-Sanremo e alla Parigi-Roubaix, sempre piazzato nel corso della stagione, ma mai in grado di piazzare il "grande colpo" come visto anche al Mondiale concluso alle spalle dell'acerrimo rivale Mathieu Van der Poel.
Poco male per una società che deve far i conti con un "eccesso di abbondanza" che ha ingolosito i "lupi" della Soudal-Quick Step, reduci da un periodo sottotono contraddistinto dal ritiro al Giro di Remco Evenepoel e della crisi del giovane talenta belga alla Vuelta, costretto a ripiegare sulle vittorie di giornata e sulla classifica dedicata agli scalatori.
Secondo quanto riportato da WielerFlits le due formazioni sarebbero pronte a fondersi nel 2024, complice la necessità per la formazione guidata da Patrick Lefevre di trovare risorse economiche fresche e di quella presieduta da Richard Plugge di individuare nuovi investitori dopo l'addio della catena di supermercati Jumbo. Nel caso la trattativa andasse in porto, si creerebbe un gruppo "monstre", capace di riunire i principali fenomeni del ciclismo attuale.
Da entrambe le parti non sono arrivate smentite concrete con Lefevre che laconicamente ha preferito non esprimersi ai microfoni di Sporza: "Se volete seguire queste voci, fate pure. Io non faccio commenti, mi dispiace“.
Grande sorpresa invece in casa Jumbo-Visma con i corridori che sono apparsi spaesati di fronte alla notizia, come riportato da GCN: "In squadra non se n’è mai parlato e per noi è una grande sorpresa - ha spiegato un componente che ha preferito non rivelare la sua entità Guardando ai numeri, non sembra una cosa possibile, ma non si può mai sapere. Poi, ma è solo la mia opinione, non capisco perché due delle migliori squadre al mondo dovrebbero fondersi. Che ragione c’è? Inoltre, le mentalità delle due squadre sono diverse, così come i modi in cui i dirigenti si relazionano con i corridori”.
In attesa di sapere se ciò potrà mai avverarsi, i "Calabroni" si preparano ad affrontare il Giro di Lombardia in programma il prossimo 7 ottobre, ultimo appuntamento di una stagione piena di gioie e che potrebbe ulteriormente addolcirsi in caso di vittoria del capitano Primoz Roglic.