Il primo sardo a vestire la maglia gialla: "Nella vita bisogna rischiare"
Fabio Aru ha dato tutto, ciondolando sulla bici e strappando la maglia gialla a Froome, ora dietro di sei secondi. Il primo sardo in testa al Tour de France tiene i piedi per terra, ma non nasconde i sentimenti: "È un'emozione indescrivibile. Nella vita bisogna provarci: lo strappo finale era durissimo, sono andato a tutta. Non ho vinto, ma sono felice". Ora Froome è dietro: "Manca tanto, non sarà facile". Poi una dedica: "Ai miei compagni".
"Questa è una delle cose più belle per un ciclista: sono felicissimo". Aru è felice e ha fatto emozionare gli uomini del suo team. Ecco, la squadra. Ieri l'Astana ha perso Cataldo, per una frattura al polso. Fulgsang, invece, ha corso con una doppia microfrattura: "La maglia gialla la dedico a loro: li ringrazio per avermi tenuto davanti. Questo primato ripaga tutti noi". Un po' di rammarico per la vittoria sfumata? "Sono partito un po' lungo, ho pensato alla classifica. Faccio i complimenti a Bardet per la vittoria ma sono felicissimo".
A stretto giro di posta le parole di Froome: "Non ho avuto le gambe nel finale. Faccio i complimenti a Bardet e a Aru".