Il fuoriclasse sloveno si è imposto per la quarta volta in questa corsa, staccando tutti i rivali e ipotecando la Maglia Gialla. Vingegaard molla ma francobolla Evenepoel per il secondo posto
Prosegue il Tour de France da cannibale di Tadej Pogacar, che domina nei 144.6km verso Isola 2000. Lo sloveno ipoteca, di fatto, la vittoria della Grande Boucle con un'azione sensazionale: quando parte ha tre minuti di ritardo da Matteo Jorgenson (Visma-Lease a Bike), che riprende e lascia sul posto ai -2km. Nulla da fare per Vingegaard ed Evenepoel, che alzano bandiera bianca e chiudono a 1'42". A due tappe dal termine, Pogacar ha 5'03" sul danese.
Chi si aspettava l'arrivo della fuga, ai 2.024m di Isola 2000, resta deluso: Tadej Pogacar si traveste nuovamente da Eddy Merckx e cannibalizza l'arrivo in salita, conquistando il quarto successo di tappa. La 19a frazione del Tour, che consente allo sloveno di ipotecare (di fatto) la vittoria, misura 144.6km e vanta 4.400m di dislivello: prima dell'ascesa finale (16.1km al 7.1%) si scalano il Col de Vars (18.8km al 5.7%) e i 2.809m della Cime de la Bonette (22.9km al 6.9%). Come di consueto è la fuga ad animare le prime fasi della tappa, con nove uomini all'attacco: Rodriguez (Arkéa), Prodhomme (Ag2r), Onley (Dsm), Carapaz (Ef), Simon Yates (Jayco-AlUla), Hindley (RedBull-Bora), van Wilder (Soudal-Quick Step) e il duo della Visma-Lease a Bike composto da Jorgenson e Kelderman.
Sono loro i grandi animatori di un'azione che tocca un vantaggio massimo di cinque minuti, e si screma sulle prime salite: Carapaz fa incetta di punti, conquistando la maglia a pois, e restano in sei. L'ascesa finale porta ad un'ulteriore selezione, con l'azione di Matteo Jorgenson a una decina di km dall'arrivo: provano a seguirlo senza esito Carapaz e Yates, che perdono subito mezzo minuto. Nel gruppo, il forcing dell'Uae sembra destinato al semplice controllo della corsa, e invece arriva l'azione di Tadej Pogacar. Lo sloveno vuole vincere anche questa tappa e si muove ai -8km, spianando la salita. Quando attacca è a tre minuti da Jorgenson, che riprende ai -2km con un ritmo insostenibile per tutti.
Pogi cala così il poker e si avvicina alla doppietta Giro-Tour, chiudendo con 21" su Jorgenson e 40" su Simon Yates. Vingegaard ed Evenepoel, che non ne avevano per stare con lo sloveno, chiudono a 1'42" e domani si giocheranno il secondo gradino del podio. Alla vigilia della tappa regina, nei 132.8km da Nizza al Col de la Couillole (15.7km al 7.1%) con 4.600m di dislivello e il Col de Turini a inizio tappa, Pogacar ha infatti in mano il Tour: guida con 5'03" su Vingegaard e 7'01" su Evenepoel, col quarto (Almeida) a un quarto d'ora. Resta nella top-10 Giulio Ciccone, ora decimo a 22'46".
POGACAR: "CI TENEVO A VINCERE LA TAPPA REGINA"
"Volevo la tappa regina, ci tenevo a vincere. Sono molto contento, avevo grandi gambe". Cosi' la maglia gialla Tadej Pogacar dopo il successo nella 19esima tappa del Tour de France con . "Ci siamo allenati qui tra il Giro e il Tour - ha detto ancora Pogacar - e' stato un periodo d'allenamento duro. Volevamo fare qualcosa di speciale, e' andato tutto al 100%. Ero un po' vuoto negli ultimi 2 km per questo mi voltavo, ero al limite. Chapeau per Jorgenson. Il vantaggio in classifica e' una situazione ideale, domani mi voglio godere la tappa".