Nella tappa del pavé cade e si ritira Porte. Attardato Uran
La tappa del pavé non sconvolge il Tour ma lo segna pesantemente: la Arras Cittadelle-Roubaix (156.5 km) viene vinta dal tedesco John Degenkolb, che batte in una volata a tre la maglia gialla Van Avermaet e Lampaert. La tappa costa la corsa a uno dei favoriti, Porte, che cade e si ritira, mentre Uran perde un minuto e mezzo dagli altri big, che arrivano quasi tutti insieme, compresi Froome e Nibali. Lunedì giorno di riposo.
Era la tappa più temuta ed attesa, pur non presentando salite, e non ha tradito le attese: appena il tempo di partire e subito è arrivato il primo, clamoroso, colpo di scena. Richie Porte, capitano della Bmc e uno dei grandi favoriti per la vittoria finale, è caduto fratturandosi la clavicola. Per l’australiano il ritiro è stato inevitabile, con la Grande Boucle che ha perso uno dei suoi uomini chiave.
Poco dopo fora Tom Dumoulin: normale amministrazione in una tappa del genere. Nel frattempo parte la fuga, con Omar Fraile (Astana Pro Team), Antwan Tolhoek (Team LottoNL-Jumbo), Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Jérome Cousin (Direct Energie), Damien Gaudin (Direct Energie), Chad Haga (Sunweb), Nicolas Edet (Cofidis, Solutions Crйdits), Lilian Calmejane (Direct Energie) e Reinardt Janse Van Rensburg (Dimension Data) che prendono subito un buon vantaggio. Nel primo settore di pavé fora anche Romain Bardet (terzo al Tour dello scorso anno), che arriva a perdere circa un minuto dal gruppo dei migliori ma poi, aiutato dai compagni, riesce a rientrare.
Cade anche Groenewegen, vincitore in volata delle ultime due tappe, mentre davanti restano in nove (si stacca Tolhoek, dopo una foratura). Nel quarto settore di pavè, illoy-Sars et Rosieres (2400 metri), 4 stellette di difficoltа a circa 70 km dal traguardo, il Team Sky di Froome si mette in testa a tirare e il gruppo si spezza. In testa, oltre a Froome, ci sono Quintana, Landa, Dumoulin, Valverde e Bardet, mentre resta attardato Nibali insieme a Uran e Yates. Dopo qualche chilometro di spavento, però il siciliano rientra in gruppo.
Ma le emozioni sono senza fine: cade anche Niki Terpstra, grande specialista del pavè e tra i favoriti della tappa. La corsa entra nel vivo: attacca addirittura la maglia gialla Greg Van Avermaet, altro specialista del pavè, che frantuma il gruppo. Bardet fora di nuovo e si stacca, perdendo rapidamente un minuto. Poi, nel settore di pavè di Mons-en-Pevele (900 metri), con i fuggitivi che ormai hanno solo un minuto di margine, cadono diversi uomini del Team Sky (tra cui Froome, che si rialza prontamente) mentre Nibali, che è là tra i primissimi, riesce ad evitarli con grande abilità.
Allora attaccano Gilbert e Sagan, con Nibali, Fuglsang e Valverde che non si lasciano sorprendere. Froome è insieme a Uran a poco più di 20 secondi, ma poco dopo i due riescono a rientrare. Non c’è un attimo di tregua: davanti il gruppetto dei fuggitivi si sgretola, con Van Rensburg e Godin che restano da soli al comando della corsa. Ma è nel gruppo dei big che continua a succedere di tutto: in pochi minuti cade prima lo spagnolo Landa, dolorante, poi il vincitore del Giro 2017 Tom Dumoulin, quindi anche Uran (secondo al Tour 2017), frenato anche da un salto di catena. Dumoulin riesce a restare con i primi, mentre si staccano sia Landa che Uran, oltre al giа attardato Bardet.
A 19 km dal traguardo vengono ripresi anche Van Rensburg e Godin e in testa alla corsa si forma un gruppetto di una trentina di uomini, tra i quali quasi tutti i big. Al traguardo volante la maglia gialla Van Avermaet va a prendersi i tre secondi di abbuono, poi proprio Van Avermaet, insieme a Lampaert e Degenkolb, attacca sul pavé e prende un margine importante: il terzetto accumula oltre mezzo minuto sugli altri big, tra i quali è rientrato anche Bardet, che però poco dopo fora ancora e torna a inseguire. I tre arrivano quasi a un minuto di margine, poi nel finale si studiano un po’ e il loro margine cala, ma la vittoria se la giocano tra loro: la spunta Degenkolb, che batte Van Avermaet, terzo Lampaert. Poi a 19” arrivano nell’ordine Gilbert, Sagan, Stuyven e Jungels; a 27” il gruppo dei big, quasi tutti insieme ad eccezione di Landa e Bardet (a 34") e Rigoberto Uran (a 1'55"). In classifica generale Van Avermaet rafforza la maglia gialla, con 43" su Thomas e 44" su Gilbert. Lunedì la corsa osserverа il suo primo giorno di riposo, per riprendere martedì con la decima tappa, la Avvecy-Le Grand Bornand, altra tappa da non perdere.