Il 36enne britannico della Deceuninck-Quick Step protagonista di un commovente sprint finale davanti a Bouhanni e Philipsen, leadership immutata
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La quarta tappa del Tour de France 2021 premia in volata l’infinito Cavendish, che si mangia gli ultimi chilometri con una brutale accelerata recuperando il fuggitivo Van Moer: era dal 2016 che il 36enne britannico della Deceuninck-Quick Step, in lacrime all’arrivo, non si aggiudicava una frazione della Grande Boucle. Resta in maglia gialla il leader della classifica generale van der Poel, mercoledì c’è la prima cronometro.
Il Tour de France è anche questo, con la quarta tappa che regala nuovamente lacrime storiche dopo quelle della maglia gialla van der Poel per il successo di domenica dedicato al nonno Poulidor. Questa volta il protagonista è il 36enne Cavendish, che a Fougeres dimostra una forma invidiabile, suona la carica negli ultimi chilometri insieme al gruppo e si aggiudica una forsennata volata finale dopo cinque lunghi anni di astinenza da una tappa della Grande Boucle. L’unica maglia a cambiare è quindi quella verde che finisce proprio al fenomeno dell’Isola di Man, mentre la gialla resta affare olandese.
Dopo dieci minuti ad andatura contenuta in segno di protesta per le troppe cadute dei primi tre giorni, la frazione che saluta la Bretagna vede quasi sùbito la fuga in coppia di Périchon e Van Moer, che non faticano per mettere un paio di minuti abbondanti tra loro stessi e il gruppo. Con un’altimetria quasi nulla e la testa già in parte alla cronometro del mercoledì, il percorso da Redon a Fougeres non regala molte emozioni, anche se il ritmo è sostenuto sia in testa che nel peloton con tutti i big, tranne ovviamente il ritirato Ewan. Il traguardo volante di Vitré scatena il consueto sprint per la classifica a punti: lo vince il belga della Lotto Soudal davanti al francese della Cofidis, ma nel gruppo maglia gialla il primo a tagliare la linea intermedia è un brillante Cavendish. Come pronosticabile, il vantaggio dei due fuggitivi si riduce sotto il minuto man mano che l’arrivo si avvicina e tutti i corridori devono fare i conti, loro malgrado, con una situazione che potrebbe causare l’ennesima caduta di gruppo.
Per fortuna ciò non accade, i ciclisti volano oltre i 60 chilometri orari con Van Moer e Périchon a raddoppiare il distacco oltre i 60 secondi a 10mila metri dalla fine: il gruppo non pare preoccupato, ma già il Giro d’Italia ha dimostrato che il recupero sui fuggitivi precoci non è sempre scontato. È il 23enne di Beveren a tentare lo scherzetto con un ottimo passo, mentre il francese viene inglobato dal nutritissimo gruppo a -6 dal finale. Il saliscendi prima dell’arrivo rende elastica l’ultima parte di tappa, il peloton guadagna un secondo ogni 100 metri e sul rettilineo finale Van Moer è costretto a cedere agli sprinter, con uno splendido Cavendish che torna al successo di tappa al Tour dopo cinque anni, primo davanti a Bouhanni e Philipsen. Il trionfo vale la maglia verde della classifica a punti al britannico, con un arrivo in lacrime, romantico e commovente, quasi senza parole nell’intervista post-vittoria. Cannonball sa ancora come vincere.