L’altimetria della quinta tappa sembra essere adatta per chi vuole provare ad attaccare da lontano. I tentativi infatti si susseguono già dai primi chilometri, ma il gruppo non vuole permettere a un numero troppo ampio di corridori di andare a giocarsi la frazione. Alla fine ottiene il via libero un quartetto, di cui fanno parte la maglia a pois Tim Wellens , il campione nazionale lettone Toms Skujins, Simon Clarke e Mads Wurtz Schmidt. Alle loro spalle però il plotone mantiene sempre la situazione sotto controllo, il vantaggio dei fuggitivi non si estende mai oltre i 2’30” con Peter Sagan e Michael Matthews che mettono da subito al lavoro Boran-Hansgrohe e Team Sunweb per fare in modo che la situazione resti entro un margine di controllo. Dopo il successo nella quarta tappa, Elia Viviani si fa ancora notare andando a prendersi i 13 punti del traguardo intermedio, ma come gli altri velocisti del gruppo deve rinunciare alle proprie ambizioni di seconda vittoria di fila quando il gruppo approccia il Cote de Trois-Epise aumenta il ritmo per iniziare a ricucire sugli attaccanti. Il primo a perdere terreno tra i quattro di testa è Wurtz che abbandona gli altri compagni di giornata che insistono nella loro azione, anche se il gruppo inesorabile rosicchia loro secondi con il passare dei chilometri.
A 2 km dallo scollinamento il campione di Lettonia Skujins scatta, con Wellens e Clarke che ormai non ne hanno più, provando comunque ad arrivare fino in fondo. Tentativo coraggioso che però viene neutralizzato a 22 dall’arrivo, con il gruppo che si ricompatta e si prepara per la volata finale. L’ultimo a provare il contropiede è il portoghese Rui Costa a 6,5 km dall’arrivo che si prende anche 13 secondi di margine, poi il gruppo si riorganizza e a 2000 metri dal termine ritorna tutto unito. Sagan inizia a risalire posizioni dal centro, spallatina con Trentin, anche lui alla ricerca della posizione migliore. L’italiano, campione europeo, cerca l’anticipo sulla concorrenza uscendo vicino alle transenne, Sagan però implacabile si mette in moto e di prepotenza mette la propria ruota davanti a Van Aert, allo stesso Trentin e all’altro italiano Colbrelli. Alaphilippe chiude la top ten e si tiene la maglia gialla, Nibali chiude 26esimo e aspetta il primo arrivo in salita, previsto per la sesta tappa.