Il fuoriclasse sloveno ha spiegato le proprie intenzioni alla vigilia della Grande Boucle, al via il prossimo 29 giugno da Firenze
di Marco CangelliVincere Giro d'Italia, Tour de France e Mondiale nello stesso anno ci sono riusciti soltanto in due: Eddy Merckx nel 1974 e Stephen Roche nel 1987. Un traguardo che Tadej Pogacar vorrebbe raggiungere nel 2024 riportando così una doppietta Giro-Tour che manca dal 1998 con Marco Pantani e tira dritto sino alla prova iridata in programma a settembre a Zurigo. Le chance non mancano così come la convinzione che sta sostenendo il fuoriclasse sloveno in vista della partenza della Grande Boucle, al via da Firenze sabato 29 giugno.
Il capitano dell'UAE Team Emirates è a digiuno di corse dallo scorso 26 maggio quando sul palco di Roma ha alzato il Trofeo Senza Fine, tuttavia il 25enne di Komenda non sembra volersi accontentare.
"Dopo il Giro mi sono rilassato un po’ e ho mangiato del buon cibo, ma avevo delle cose da fare a casa, quindi sono tornato a Montecarlo abbastanza presto, pronto a prepararmi lentamente per il Tour. In realtà, non vedevo l’ora di tornare in sella quando sono tornato a casa. La prima settimana ho fatto qualche giorno di pedalate semplici fino al bar e poi sono tornato a casa. È stato bello. Poi ho iniziato a sentirmi bene abbastanza rapidamente e ho fatto un buon allenamento subito dopo il Giro - ha raccontato in un'intervista rilasciata al sito della squadra -. Al Giro la tattica di provare subito la condizione dei miei avversari ha funzionato bene, però non posso sbilanciarmi troppo ora. I primi due giorni sono abbastanza duri, soprattutto il secondo giorno con la salita di San Luca. Penso che ci saranno degli indicatori per capire chi è a posto e poi potremo decidere dopo queste due tappe come affrontare i giorni successivi”.
Sulla strada verso il titolo però dovrà far i conti con una serie di avversari a partire da Jonas Vingegaard che sulle strade di Francia ritornerà in sella dopo il terribile infortunio patito al Giro dei Paesi Baschi. Un enigma particolarmente pesante che potrebbe però scombussolare i piani di Pogacar che, alla vigilia, appare perlomeno il grande favorito per la vittoria finale: Jonas si è infortunato gravemente, è stato un infortunio molto pesante, ma credo che si riprenderà. Penso che Jonas sarà preparato e se è forte mentalmente e ha recuperato bene, allora penso che dovremmo essere pronti a vederlo al meglio. Con Remco e Primoz (Evenepoel e Roglic, NdR) abbiamo visto che erano in ottima forma al Delfinato, forse per Remco era un po’ troppo presto per essere al 100%, ma Primoz era davvero in ottima forma. Credo che tutti loro saranno al massimo livello al Tour. Penso che sarà un Tour molto competitivo, ma non si può mai sapere come sono gli avversari. I nostri corpi sono imprevedibili, l’anno scorso pensavo di essere al 100%, ma un giorno stavo benissimo e un giorno non ero pronto”.
A proposito di Evenepoel, anche il belga ha parlato alla vigilia del Tour spiegando in un'intervista rilasciata a Het Nieuwsblad il motivo per cui non è sceso in strada per i recenti Campionati Nazionali: "Non sono stato malissimo, ma ho effettivamente avuto una frequenza cardiaca leggermente elevata. Sono stato male realmente, onestamente avrei preferito correre il campionato belga […] Molti corridori hanno lasciato il Delfinato con un raffreddore. Alcuni anche con qualcosa di peggio. Io sono stato fortunato perché è rimasto latente, finché non mi sono allenato per qualche giorno con il brutto tempo dopo il Delfinato e ha colpito anche me - ha sottolineato il capitano È stato fantastico – ha spiegato il numero uno della Soudal-QuickStep –. Abbiamo iniziato e finito con il maltempo, che ovviamente è stato meno divertente. Ma in generale sono riuscito ad allenarmi bene e a prendermi cura di me stesso. Ho fatto davvero del mio meglio e ho ottenuto quello che volevo (raggiungere il peso forma, NdR). Era anche necessario. Con il peso del Delfinato non sarei mai stato in grado di seguire i migliori corridori del Tour. Ho dovuto lavorare, ma ce l’ho fatta. Questo è positivo”.
In attesa di vederli affrontarsi l'uno contro l'altro su strada, Pogacar ha messo in chiaro i propri obiettivi rinviando la conquista della tripla corona (Giro, Tour e Vuelta) in un solo anno, impresa mai avvenuta nella storia del ciclismo, ma al tempo stesso desiderando di vestirsi presto d'iridato: "Un giorno mi piacerebbe indossare la maglia rossa, ma posso assicurare che la tripletta Giro-Tour-Vuelta non è in programma quest’anno. Vincere ogni Grande Giro è un obiettivo importante per me, ma farlo nello stesso anno è forse un po’ troppo folle - ha chiosato lo sloveno -. È anche un anno olimpico e ci sono anche i Campionati del Mondo. Penso che dopo il Tour vedremo, ma l’obiettivo principale saranno i Campionati del Mondo. L’anno scorso sono arrivato terzo e vorrei provarci di nuovo. Il percorso di quest’anno mi piace molto, la Svizzera è un bel paese e dovrebbe essere caratterizzato da buone strade e piccole salite, sarà una corsa dura. Conquistare la maglia iridata sarebbe un sogno”