Impresa del belga della Jumbo-Visma, che resiste alla leggendaria montagna di Provenza e taglia il traguardo in solitaria. Lo sloveno dell'UAE Emirates resta leader della generale
Wout van Aert compie l’impresa sul Mont Ventoux e conquista l’undicesima tappa del Tour de France 2021. Il corridore belga della Jumbo-Visma domina la leggendaria montagna della Provenza con una scalata in solitaria, precedendo sul traguardo Kenny Elissonde e Bauke Mollema della Trek-Segafredo. Non cambia il proprietario la maglia gialla: il leader della classifica generale resta lo sloveno dell'UAE Emirates Tadej Pogacar.
È il belga Wout Van Aert a dominare il Mont Ventoux nell’undicesima tappa del Tour de France, la leggendaria montagna della Provenza storicamente scenario di grandi imprese e battaglie della Grande Boucle e di nuovo protagonista dopo cinque anni di assenza. Il corridore della Jumbo-Visma scatta prima della seconda salita di giornata e affronta l’intera scalata in solitaria, conquistando all’arrivo a Malaucene una storica vittoria e scoppiando in lacrime dopo il traguardo. In avvio sono Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step) e Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) ad attaccare per primi dopo 26 km. Una fuga a due che, però, dura poco: il francese stacca il vincitore del Giro d’Italia 2014 e viene poi raggiunto da Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), Pierre Rolland (B&B Hotels) e Anthony Perez (Cofidis). Un quartetto di testa che, superata l’ora di corsa, accumula un vantaggio di 56" sui primi inseguitori e 2'16" sul gruppo della maglia gialla Pogacar.
I fuggitivi amministrano il vantaggio fino alla prima delle due scalate al Mont Ventoux, per poi farsi raggiungere dagli inseguitori per affrontare insieme la prima, durissima salita. Il gruppo di testa passa quindi, in un primo momento, da quattro a sedici corridori, poi scende a otto, con Van Aert e Alaphilippe che conducono portandosi dietro Anthony Perez (Cofidis), Xandro Meurisse (Alpecin Fenix), Luke Durbridge (BikeExchange), e il trio della Trek-Segafredo composto da Kenny Elissonde, Julien Bernard e, in fase di discesa, Bauke Mollema. I battistrada respirano e si preparano alla seconda scalata di giornata sul Mont Ventoux, la più dura con i suoi 15,7 km all'8,8% di pendenza media. Si allontana subito Perez, mentre il primo a partire è Elissonde, con Bernard, Meurisse e Durbridge subito in difficoltà. Dopo tre km di salita e di attacco del corridore della Trek-Segafredo, è Van Aert ad andare a riprendere il francese, con Mollema e Alaphilippe che restano indietro: restano in due, dunque, a giocarsi il successo nell'undicesima frazione.
A 32 chilometri dall’arrivo, è però il belga a scattare e a lasciarsi alle spalle Elissonde, con gli inseguitori che si sfaldano nelle retrovie e il gruppo maglia gialla ormai fuori dai giochi. È l’inizio dell’impresa: Van Aert domina la salita senza mollare un colpo e tenendo costante il vantaggio sugli inseguitori. Una scalata in solitaria sul gigante di Provenza, poi la discesa verso la vittoria di tappa, con la Trek-Segafredo che si prende gli altri due virtuali gradini del podio con Elissonde secondo e Mollema terzo. A gioire, però, è anche Tadej Pogacar: lo sloveno dell'UAE Emirates, quarto al traguardo, conserva la maglia gialla e aumenta il distacco sugli inseguitori. Ben O'Connor, infatti, scivola a +5'58": ora, il principale rivale di Pogacar e secondo in classifica è il colombiano Rigoberto Uran (EF Education-Nippo), ora a +5'18".