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Troppe cadute al Giro: ecco come evitarle

XXL propone la neutralizzazione dei tempi a tre chilometri dal traguardo per le tappe in cui si prevede l'arrivo in volata: cosa ne pensate?

17 Mag 2015 - 17:06

Le cadute fanno parte del ciclismo, per i corridori sono un rischio del mestiere, le mettono nel conto ma in questa prima settimana di Giro d’Italia sono state decisamente troppe. Colpa anche di alcuni spettatori come minimo incauti, come quello che nel finale della tappa di Genova è saltato giù dal marciapiede con la sua bicicletta cercando di inserirsi nel gruppo lanciato a oltre cinquanta all’ora e causando il ritiro del belga Serry o quello che a Castiglione della Pescaia, in piena volata, si è sporto oltre le transenne con una macchina fotografica dotata di teleobiettivo ed è stato centrato in pieno da Daniele Colli, che cadendo ha trascinato a terra altri corridori tra cui Alberto Contador.

Risultato, frattura scomposta del braccio sinistro per Colli, operato venerdì scorso e sublussazione della spalla sinistra, uscita e rientrata, per il fuoriclasse spagnolo in maglia rosa che ha messo a rischio la sua prosecuzione del Giro. Va sicuramente arginata l’imprudenza del pubblico ma si può anche provare a limitare comunque i pericoli cambiando il regolamento.

XXL propone la neutralizzazione dei tempi a tre chilometri dal traguardo nelle tappe in cui si prevede un arrivo in volata, cioè lo stop del cronometro, ora previsto solo in caso di cadute e di incidenti meccanici: una modifica che permetterebbe ai corridori di classifica e a tutti i loro compagni di squadra di rialzarsi, lasciando davanti solo i velocisti con le loro squadre a giocarsi il successo di giornata, gli sprint diventerebbero molto meno affollati e dunque meno pericolosi.

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