Il francese della TotalEnergies vince una volata caotica, precedendo Aular (Caja Rural) e Theuns (Lidl-Trek). Quinto il favorito Groves, nono Ganna
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La settima tappa della Vuelta, totalmente pianeggiante e disegnata per i velocisti nei 201km da Utiel a Oliva, premia a sorpresa il 35enne Geoffrey Soupe. Il corridore della TotalEnergies beffa gli sprinter puri in una volata caotica e ottiene la sua prima vittoria nei grandi giri: secondo Aular (Caja Rural) e terzo Theuns (Lidl-Trek), col favorito Groves solo quinto e Pippo Ganna in nona posizione. Lenny Martinez resta in maglia rossa.
Arriva un vincitore a sorpresa nella 7a tappa della Vuelta, col 35enne francese Geoffrey Soupe a sorprendere tutti gli sprinter puri: alle sue spalle Aular (Caja Rural) e Theuns (Lidl-Trek), con la maglia verde Groves al quinto posto. Dopo la fuga che ha stravolto la classifica generale, consegnando la maglia rossa al giovane Lenny Martinez (FdJ), la Vuelta riparte con una tappa completamente pianeggiante e per velocisti: 201km da Utiel a Oliva senza asperità. Partono all'attacco in due, Herrada (Cofidis) e Okamika (Burgos-BH), che guadagnano al massimo tre minuti. Il gruppo lascia fare a lungo, per poi accelerare e riprendere Herrada, lasciando davanti il solo Okamika: il basco riguadagna un minuto e alza bandiera bianca ai -41km, dopo una nuova accelerazione. Groves vince il traguardo volante, con Vingegaard terzo e 2" di abbuono per il vincitore del Tour, poi il ritmo diventa folle e fioccano le cadute: va a terra Kuss (Jumbo-Visma) e rientra, poi una brutta caduta con Arensman e Bernal (Ineos). Si arriva allo sprint e succede di tutto, perchè la curva cieca ai 250m dall'arrivo fa sfaldare tutti i treni dei velocisti. Nel caos generale la spunta il 35enne Geoffrey Soupe (TotalEnergies), che centra la prima vittoria in un grande giro. Alle sue spalle Aular (Caja Rural) e Theuns (Lidl-Trek), con Groves quinto e Ganna nono. Lenny Martinez resta in maglia rossa, alla vigilia di una tappa durissima. Si parte da Dénia e si arriva a Xorret de Catí dopo 165km con cinque salite: l'ultima è durissima, 3.9km all'11.4%, con punte al 22%. Terreno di caccia per Roglic e Vingegaard, col giovane francese che dovrà difendersi.