Nibali terzo, si inchina, ma risale la classifica generale fino al secondo posto
L'undicesima tappa della Vuelta 2017, con oltre 3.000 metri di dislivello, è stata sicuramente una delle più difficili corse fin'ora . A dettare il passo è stato Romain Bardet, in fuga per gran parte del percorso, ma che, raggiunto sul finale da un altro gruppo di inseguitori, ha chiuso solamente quinto. A trionfare è stato il colombiano Angel Lopez di fronte a Froome, che resta saldamente in maglia Rossa, con Nibali terzo, ma ora secondo nella generale.
Da Lorca a Calar Alto, 187 chilometri e oltre 3.000 metri di dislivello con arrivo in salita a 2000 metri. Una tappa complicata e che è stata il primo vero banco di prova per verificare lo stato di forma dei grandi. Che Froome stesse bene si sapeva dal Tour de France, anche se si pensava che il britannico avrebbe potuto, prima o poi, risentire di questo lungo impegno. Invece la sua costante presenza in cima al gruppo, a fare il bello o il cattivo tempo, è quasi inquietante. In questa tappa è stato a dir poco perfetto nella gestione, rimanendo nel gruppone, studiando e facendosi studiare dalgi avversari, prima di partire per andare a riprendere il gruppetto in fuga, capitanato da Bardet, fino a conquistare una seconda posizione che lo mantiene saldamente al comando della classifica generale, con una maglia rossa che sembra ormai tatuataglisi addosso.
L'unico in grado di batterlo è stato Miguel Ángel López, colombiano di 23 anni, estremamente abile sui tracciati montagnosi, come aveva già dimostrato nel Tour de Suisse 2016. Il più combattivo è stato comunque Bardet, in grado di scappare a tutti, o quasi, e di finire in testa a più di due minuti dal gruppo a soli 11 km dal traguardo. E forse sarebbe anche riuscito nell'impresa di ammazzare la gara se non avesse dovuto litigare per i cambi con Atapuma, meno propenso a concederne al francese. Così Froome ha potuto fare il suo gioco, quello che gli viene meglio, nonostante ci sia qualcuno che ha voluto mandare al campione un messaggio chiaro: Vincenzo Nibali. Lo squalo non ha infatti mai mollato la ruota della maglia rossa, riuscendo ad arrivare terzo e a riscalare la classifica generale fino alla seconda piazza. Un messaggio recapitato chiaro e forte è che rende il messinese la principale Nemesi di Froome in questa Vuelta. A non riuscire a dare il massimo è stato invece Aru, solo quindicesimo, distaccato sulla salitona finale. Una prova deludente dell'italiano che è perfettamente in contrasto con quella di Contador che, dopo le fatiche dei giorni scorsi, è riuscito a dare un buon segnale piazzandosi sesto, subito dietro Bardet.