Viaggio al centro della terra... del nostro Paese per l'atleta italiano pluriamputato, in azione lungo la catena appenninica
di Stefano Gatti© Archivio Fotografico Andrea Lanfri
Impossibile mettere un freno alla sua incessante urgenza di viaggiare e in particolare di farlo in modalità multitasking, sempre alla ricerca di nuovo progetti sportivi (non per forza con l'occhio al cronometro) e di altrettante opportunità di riscatto personale che possa anche essere d'esempio per il prossimo. Andrea Lanfri, di lui stiamo parlando, è impegnato in una inedita traversata del settore centromeridionale degli Appenini che il motivatissimo alpinista ed ex atleta paralimpico atleta lucchese (trentotto anni a fine mese) affronta a piedi e in bicicletta. Sostenuto dal Club Alpino Italiano, Andrea è partito sabato 2 novembre dalla Costiera Amalfitana con destinazione Pescara, passando per le montagne dell’Abruzzo, le più imponenti ed elevate della catena.
© CAI Ufficio Stampa
Dopo aver incontrato gli oltre centocinquanta partecipanti al terzo Camp GiovanE CAI sui Monti Picentini (in Campania) e aver condiviso la sua storia e la sua esperienza, Andrea ha iniziato a pedalare e a camminare in un viaggio che vuole collegare e unire idealmente il Centro Italia. Dal mare Lanfri si muove infatti verso l’appennino continentale: il Monte Meta nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, quindi il Monte Amaro nel massiccio della Maiella, il Sirente nel Parco Regionale Sirente-Velino e la grande conclusione della parte in quota della traversata sul Corno Grande del Gran Sasso, prima di iniziare la discesa verso il traguardo finale a Pescara. Dal Mar Tirreno all'Adriatico, da costa a costa per un volta a passo lento, portando con sé un importante messaggio di inclusione e quello che è il suo mantra: l’impossibile non esiste.
© Archivio Fotografico Andrea Lanfri
“In passato ho sempre avuto un approccio da sfida, come se cercassi di superare sempre qualche ostacolo. Questa volta invece parto con il cuore sereno, per scoprire in bici e a piedi le montagne dell'Italia Centrale e le loro genti. Non ho tirato il freno a mano, ma questa volta non porto il cronometro al polso: non sono i minuti e i secondi a scandire i tempi del viaggio, ma le albe, i tramonti e i passi da compiere sui sentieri. Io sono la dimostrazione che, se si vuole e si ha una grande passione, la montagna è per tutti. Il cambiamento arriva in primi da noi, non dobbiamo aspettare o sperare che il luogo si adatti al nostro cambiamento. Sono io che cerco di adattarmi. In bici uso scarpe e attacchi normali, piccozze normali, ramponi normali. Sono io che devo imparare a fare la stessa cosa, ma in modo diverso, non l’ambiente o l’attività ad adattarsi a me”. (Andrea Lanfri)
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“Come Club Alpino Italiano, siamo orgogliosi di collaborare con Andrea Lanfri per promuovere uno sport senza barriere, capace di unire, ispirare e abbattere ogni limite. Il progetto di Lanfri esprime al meglio i valori di inclusivitá e apertura che contraddistinguono non solo il nostro sodalizio, ma la montagna tutta. Con questa iniziativa Lanfri, un atleta straordinario e un esempio di resilienza e passione per la montagna, mette in luce la possibilità per tutti di vivere la montagna e l’alpinismo”. (Antonio Montani - Presidente generale CAI)
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Per Lanfri, colpito nel gennaio 2015 da una meningite con sepsi meningococcica, la montagna rappresenta la sua seconda vita. Da sempre appassionato di arrampicata e alpinismo quando Andrea si risveglia nel letto dell’ospedale dopo il ricovero e il coma, vede il suo corpo martoriato dalla malattia. In pochi mesi Lanfri perde infatti entrambe le gambe e sette dita delle mani, oltre alle numerose cicatrici lasciate dalla meningite. “In montagna non ci andrai più”, gli avevano detto dopo il risveglio. Una frase che in lui ha fatto scattare una nuova motivazione e la voglia di dimostrare a tutti che si sbagliavano, che sarebbe stato possibile.
© Archivio Fotografico Andrea Lanfri
Oggi, a quasi dieci anni dalla malattia, Andrea è il primo atleta pluri-amputato ad aver raggiunto la vetta dell’Everest ed è in corsa per completare le Seven Summits, le sette vette più alte di ogni continente. Attualmente gliene mancano ormai solo due: l’Elbrus per l'Europa e il Mount Vinson per l'Antartide. Lanfri pedala, corre, arrampica e si inventa ogni giorno progetti nuovi, incapace di fermarsi. Sono un esempio della sua multiforme attività i numerosi progetti-avventura “From 0 to 0” che lo hanno condotto su alcune tra le più importanti montagne del nostro Paese: viaggi senza soluzione di continuità da mare a mare: in bici e di corsa, passando per le vette dell'arco alpino e quelle della catena appenninica: dal Monte Rosa a Gran Sasso, passando per le Apuane.
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