Le gare nello storico impianto esempio di come lo sport agonistico possa adattarsi e convivere con le misure di sicurezza imposte dalla pandemia.
di Stefano Gatti
L’atletica torna protagonista a Milano con il primo Trofeo Nazionale Atletica Meneghina. In un periodo in cui le competizioni sono ancor poche e di complessa gestione a causa dell’emergenza sanitaria, la giornata di sabato 17 aprile 2021 all’Arena Civica – all’interno del Parco Sempione - resterà nel cuore degli appassionati come quella del ritorno in pista: all’insegna della sicurezza e dello spirito competitivo. Il racconto di un giornata speciale - piena di speranze - vissuta sul campo.
Siamo contenti di far ripartire l’atletica in uno degli impianti più belli d’Italia, l’Arena Civica Gianni Brera” – racconta Stefano Auletta, responsabile della società organizzatrice – “La voglia di partecipare è tanta: abbiamo circa mille iscritti, spalmati in tutto l’arco della giornata, circa dodici ore.”
I primi atleti in gara cominciano il riscaldamento alle otto e trenta del mattino. Il programma ben distribuito nell’arco della giornata è il miglior presupposto per il rispetto delle misure anticontagio. Accedono allo storico impianto (dal 2002 intitolato alla memoria di Gianni Brera) solo atleti, tecnici, giudici, cronometristi e dirigenti sportivi. La manifestazione è senza pubblico, ma viene trasmessa in diretta streaming sul profilo Instagram di Atletica Meneghina.
Mascherina, autocertificazione, termoscanner, pulizia delle mani con gel disinfettante sono precondizione per il ritiro del pettorale. Ingresso consentito solo a partire da un’ora prima della propria gara e - una volta terminato l’impegno - si lascia subito il campo per non generare affollamento. I varchi di entrata/uscita sono separati e presidiati dagli stewards. “Abbiamo 50 addetti per il controllo dei flussi ed il rispetto delle distanze” garantisce Auletta. E così in una fresca giornata di sole centinaia di partecipanti di età compresa fra i 14 e gli 80 anni si sono sfidati su distanze veloci, mezzofondo, lanci e salti.
Per lo storico anello milanese è la prima competizione ad andare in scena sul nuovo tartan. Il manto è stato rifatto ed i concorrenti avvertono l’emozione del momento. “L’è tant che non veniamo qua” commenta in dialetto milanese Aldo Cambiaghi - classe 1940 - maglia dei Road Runners Club Milano, impegnato nel salto in lungo. Per molti è anche il debutto nella stagione su pista. “Oggi sfido i miei nipoti” aggiunge divertito Vincenzo Consoli, 59 anni.
Allo start dei 400 femminili la tensione è palpabile: il tecnico nazionale è sugli spalti per valutare lo stato di forma delle ragazze in vista dei Giochi di Tokyo. Ai blocchi di partenza ci sono le pretendenti ad un posto nella squadra che andrà a caccia del minimo olimpico in Polonia, a Chorzow, alle “World Relays” dell’1 e 2 maggio.
Nelle varie batterie i cadetti sfrecciano come bolidi, le donne tirano fuori la grinta: tutti alla fine hanno il sorriso stampato in faccia. È una grande festa che dimostra come l’attività agonistica all’aperto sia davvero possibile, anche con le precauzioni imposte dalla pandemia.