Il 27enne di Morgex ha raccontato i propri obiettivi in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026
di Marco Cangelli© afp
Quando Loris Framarin mette la tavola ai piedi, percepisce un senso incredibile di libertà. Il 27enne di Morgex ha costruito la propria carriera nello snowboard freestyle esprimendo la propria creatività fra le strutture e scalando pian piano la china sino a raggiungere le vette della Coppa del Mondo. Insieme al fratello Leo, il portacolori dell'Esercito punta ora a centrare il sogno di una vita, la partecipazione alle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 come spiegato durante la visita al Galaxy Experience Space di Samsung in Piazza Duomo a Milano.
Com’è nata la passione per lo snowboard?
A dieci anni ho provato per la prima volta con un gruppo di amici a Courmayeur, prima con la neve fresca e poi con lo snowpark.
Perché ha deciso di puntare sul freestyle quando in Italia c’è una tradizione legata all’alpino?
Crescendo ho provato tanti sport e nello snowboard ho trovato il mio posto dove riesco a esprimermi meglio. È infatti una disciplina dove la creatività conta tantissimo quindi la modalità di esprimersi conta molto e ti permette di distinguerti dagli altri.
Come costruisce le sue coreografie?
Negli anni, cominciando da esercizi più semplici, sono riuscito ad arrivare ai trick che faccio oggi che sono di una complessità elevata tenendo sempre la mia personalità e creatività.
Cosa prova quando è in aria?
Dipende da che salto sto facendo. In quelli più complessi c'è concentrazione e adrenalina, mentre in quelli più semplici c'è la sensazione di libertà e divertimento.
Quanto l'aiuta la tecnologia per rivedere i suoi movimenti e migliorarsi?
Moltissimo, anche perché il nostro è uno sport dove visualizzare, riguardarsi da fuori, immaginare tutte le sensazioni di ciò che stai facendo in prima persona è importantissimo. Noi facciamo moltissima videocorrezione ed è fondamentale avere degli strumenti per farlo.
Quali differenze ci sono fra big air e slopstyle?
Il big air è un salto unico, quindi devi fare il tuo massimo e c'è meno a cui pensare. Lo slopstyle invece c'è molta più strategia e tecnica visto che si tratta di sei/sette strutture quindi bisogna costruirsi una propria run partendo da zero. I percorsi sono ogni volta diversi e di conseguenza devi pensare da capo come affrontarli.
Quanto aiuta allenarsi a fianco di suo fratello?
Molto, negli anni ci siamo tirati a vicenda e siamo tutt'e due in squadra A con l'obiettivo di qualificarci alle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Al momento siamo a un livello molto simile e ciò ci spinge entrambe.
Cosa le manca per centrare il pass per una finale di Coppa del Mondo?
Le possibilità sono tutte lì e ogni gara ci andiamo sempre vicino. Unica cosa che manca è un po' di solidità nell'affrontare le mie run. Ogni volta c'è sempre qualcosa che mi manca per giungere sin lì.
Quali sono gli obiettivi per il finale di stagione?
Fare dei buoni piazzamenti in Coppa del Mondo per centrare la qualifica olimpica e magari riuscire a raggiungere qualche finale non sarebbe male.
Cosa si aspetta dalle Olimpiadi Invernali 2026?
Sarà un grosso evento, porterà visibilità al nostro sport, cosa che le Olimpiadi fanno sempre visto che lo snowboard freestyle è stata la disciplina più vista nelle precedenti edizioni e spero possa far crescere il movimento italiano.