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RECENSIONE

NHL 23, la recensione: l'adrenalina dell'hockey in punta di controller

Il 32° capitolo di Electronic Arts regala un'esperienza totale dell'hockey su ghiaccio anche a chi mastica poco di puck e Stanley Cup

di Stefano Fiore
01 Nov 2022 - 10:56

Electronic Arts ha appena lanciato il 32° capitolo di NHL, occasione giusta per il sottoscritto di provare per la prima volta un titolo dedicato all'hockey su ghiaccio. Una lacuna colmata con soddisfazione e il perché è presto detto: sebbene sia sport meno seguito che in altre parti del mondo (e lo dimostra anche la scelta di localizzare, per esempio, i testi in svedese o finlandese ma non in italiano, c'è comunque l'inglese), si merita una trasposizione su consolle - è assente sui PC ormai dal 2009 - per l'adrenalina e la possibilità di cucirsi addosso in ogni minimo dettaglio il tipo di esperienza che si preferisce, che sia arcade, simulazione o 'ibrida'.

PERSONALIZZAZIONI INFINITE - NHL 23 infatti è figlio di FIFA 23 visto che è sviluppato partendo dallo stesso motore di gioco Frostbite ma la sua anima è profondamente diversa, per certi versi più godibile, a partire dalla corposa schermata delle impostazioni di gioco che offre molteplici possibilità per adattarsi a ogni tipo di giocatore (si possono perfino usare i comandi 'essenziali' di NHL 94!): per assurdo si può anche scegliere di dichiararsi esperti di NHL ma voler usare i comandi semplici con livello difficoltà pro e gameplay completamente arcade. Un esempio ai limiti del non-sense, certo, ma è per far capire come a questo titolo si possa approcciare chi non ha mai visto una partita di hockey così come l'esperto di turno. Ma anche chi, come il sottoscritto, vuole procedere step by step, una volta presa confidenza con il gioco e le sue peculiarità.

SUBITO SUL GHIACCIO - Tra queste c'è sicuramente l'adrenalina. L'inquadratura dall'alto, il movimento dei giocatori alquanto realistico, la vibrazione puntuale del DualShock (non oso pensare alla resa con un DualSense!), una IA correttamente dosata attraverso i vari livelli di difficoltà e una cornice di pubblico bella movimentata e stretta attorno alla pista di ghiaccio proiettano subito nell'azione. Sebbene ci siano i classici tutorial, il consiglio è quello di tuffarsi immediatamente nelle sfide offline, che sia la partita singola di Play Now, la Stanley Cup del Franchise Mode (talmente profonda da sfiorare il gestionale) o l'IIHF Tournaments. Mettere il puck in rete non è semplice ma la soddisfazione poi è doppia e arricchita da una telecronaca - rigorosamente originale - da 'showtime'. La resa grafica è di ottimo livello per quanto, provando su una Playstation 4, non si possano cogliere le potenzialità della next gen. A ogni modo si apprezzano la fisica di giocatori e disco così come le luci. L'atmosfera è completata da una colonna sonora di alto livello. Non poche le incertezze tra i menù e i caricamenti, che probabilmente un utente PS5 o Xbox Series X/S neanche noterebbe. A proposito, apprezzabile l'introduzione della possibilità di sfidare online altri giocatori con consolle diversa ma della stessa generazione (in arrivo nel corso del mese).

© ufficio-stampa

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IN CARRIERA - La modalità carriera offre ciò che ci si aspetta, potendo creare da zero il nostro personaggio, sia a livello fisico che di caratteristiche, e cercare di portarlo più in alto possibile. Con "Be a PRO Career" EA Sports punta tutto sull'ambientazione, sul contorno. Al netto del focus sul singolo personaggio, le meccaniche di gioco sono quelle già descritte, ma si rimane quasi frastornati dal realismo delle situazioni che andremo a incontrare, che siano nel nostro team o nelle relazioni coi media. Ovviamente sia il percorso che le caratteristiche si possono cambiare in corso d'opera a seconda delle scelte che faremo e di dove decideremo di mettere i potenziamenti ottenuti.

E POI C'È L'ONLINE... - Impossibile, infine, tralasciare tutta la componente online (Versus, World of Chel, Threes Online, Hut Rush) di NHL 23 con l'HUT - Hockey Ultimate Team - a fare la parte del leone. Una modalità largamente conosciuta grazie a Fifa (dove si chiama FUT): è un po' come la modalità carriera ma dal punto di vista della squadra con tutto il discorso di bustine, figurine, oggetti acquistabili e così via. La novità di quest'anno è una sorta di dream team senza limiti, infatti i membri della squadra nazionale femminile possono giocare insieme agli uomini nella stessa squadra.

© ufficio-stampa

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