Le parole, riportate negli atti del processo a carico Emanuela Maccarani, farebbero riferimento all'allenatrice Julieta Cantaluppi
di Marco Cangelli"Da lei è tutto molto peggio... Da lei ci sono dei maltrattamenti. Quando faceva fare a Raffaeli e Serena Ottaviani a lanciarsi il cerchio... e ogni volta quando non riuscivano a fare il lancio dovevano togliersi una parte dei vestiti. E alla fine sono rimaste in mutande". A parlare è Olga Tishina, storica vice di Emanuela Maccarani (ormai ex direttrice tecnica della Nazionale di ginnastica ritmica) nel corso di una telefonata Natalia Nesvetova (responsabile tecnico della Ginnastica Etruria Prato).
La conversazione, avvenuta il 17 novembre 2022, fa riferimento agli atteggiamenti utilizzati da Julieta Cantaluppi, ex allenatrice della Società Ginnastica Fabriano, ma soprattutto a lungo responsabile della Nazionale Juniores. Modi di approcciarsi alle ragazze che sono stati riportati negli atti del processo contro Maccarani e che ha visto la procura di Monza chiedere l'archiviazione per la posizione di Tishina.
Quanto riportato da La Gazzetta dello Sport lascia ancor più perplessi dopo le affermazioni del neo-presidente federale Andrea Facci e che rischiano di minare un movimento già in difficoltà dopo il processo e il recente licenziamento della direttrice tecnica. Le intercettazioni di Tishina pongono infatti in cattiva luce Cantaluppi, ora alla guida della Nazionale Israeliana, che avrebbe colpito giovani tra i 14 e i 16 anni come Sofia Raffaeli, bronzo alle ultime Olimpiadi. "Le chiudeva in uno stanzino piccolo, freddo, senza telefoni, senza nulla, perché si allenavano male, lei le metteva in punizione, stavano sedute per terra...".
In riferimento a un'altra telefonata intercorsa il 1° dicembre 2022 dalla capitana delle Farfalle Martina Centofanti alla madre, emerge il racconto di una Raffaeli costretta in ginocchio davanti a "un’allenatrice" pregandola di accettare le sue scuse per aver sbagliato un esercizio. Il tutto sarebbe stato riportato dalla compagna di squadra Agnese Duranti che ne avrebbe parlato al Safeguarding Office, l’organismo voluto dalla Federazione Ginnastica d'Italia per accogliere le denunce anonime dei suoi tesserati, senza però che quest'ultimo aprisse alcun fascicolo d'inchiesta.
In merito a tutto ciò né la Procura di Monza né quella di Fabriano hanno aperto ulteriori filoni d'indagine complice anche l'assenza di alcuna denuncia nei confronti di Cantaluppi, tuttavia rimangono parole che fanno riflettere e che rischiano di metter ancor maggiormente in difficoltà la ginnastica italiana.