L’attaccante di Forte dei Marmi è sempre più protagonista con lo Sporting, con cui ha rinnovato altre 3 stagioni e getta lo sguardo al mondiale di Novara.
© ufficio stampa Sporting Clube de Portugal
L’hockey pista in Portogallo può essere paragonato alla NBA del basket. Un campionato spettacolare, aperto a molteplici soluzioni, economicamente florido, che negli ultimi anni ha accolto le migliori stelle del firmamento hockeistico e in cui brilla il nostro Alessandro Verona. Fortemarmino doc, il prossimo 11 agosto compirà 29 anni, gli ultimi 5 trascorsi con la casacca dello Sporting Clube de Portugal, che in Italia troppo spesso viene erroneamente chiamato Sporting Lisbona. I Leões, esattamente come Porto e Benfica, sono una polisportiva con sezioni dedicate alle altre discipline, dette modalidades, in cui l’hoquei em patins brilla per storia e competitività. “Sono qui da cinque stagioni - racconta Alessandro - e sto veramente bene. Mi sono inserito nei ritmi di gioco dell’hockey portoghese, che non è per nulla semplice. Faccio parte di un club tra i migliori d’Europa, in una città in cui sono integrato alla perfezione. E ho intenzione di restare qui ancora a lungo, dato che ho appena rinnovato per altre tre stagioni. Avevo anche altre opzioni, ma lo Sporting resta il massimo e sono felice della mia scelta”.
L’ultima prodezza Verona l’ha firmata giovedì scorso al Palau Blaugrana, di fronte a 5.200 spettatori, in una meravigliosa notte di Champions, mentre con il suo Sporting cercava l’accesso alla final four, forte del 4-1 dell’andata. A 10' dalla fine, con il Barcellona impegnato nel massimo sforzo offensivo, esaltato dal momentaneo 4-2 firmato da Pau Bargallò e l'inerzia del match dalla sua parte, ecco emergere il lampo del fuoriclasse. Siamo nel momento clou, in cui ogni pallina ha un peso specifico importante, quando El Tigre accelera sulla laterale di destra e lascia partire un tiro di rovescio imparabile, che termina la sua corsa sotto l’incrocio di Fernandez.
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Un capolavoro balistico, che sospinge definitivamente lo Sporting alla Final4 dell’11 e 12 maggio “Era il quarto di finale più difficile. Sappiamo tutti quant’è forte il Barcellona, oltretutto sospinto da un grande pubblico, in un ambiente caldissimo, interamente concentrato sulla remuntada. Ma abbiamo tenuto bene, siamo stati nella partita ed ora ci giocheremo la final four”. L’umiltà resta uno dei valori principali di Ale Verona, che il gusto della Champions l’ha già assaporato nel 2021, quanto con i Leões fece il double, vincendo anche il titolo nazionale. Il quinto della sua carriera, dopo i quattro scudetti equamente suddivisi tra il Forte dei Marmi e l’Amatori Lodi. Attualmente nel Campeonato Placard lo Sporting è secondo ad un solo punto dal Porto, a + 2 sull’Oliveirense e + 4 sul Benfica, con Tomar, Barçelos e Valongo che inseguono staccate.
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“Vorremmo chiudere per lo meno secondi, anche se ci attendono due trasferte complicate come Tomar e Barçelos. Qui ogni partita è complicata, c’è tanta qualità e un’intensità introvabile da altre parti. Poi a fine regular season avremo la final four di Champions, che giocheremo a Porto, sfidando proprio i padroni di casa. Poi, a seguire, i playoff”. Mentalmente e fisicamente sia Verona che lo Sporting, sono al top, come certificato dal finale del Palau. Ma come si affina un atleta di hockey a questi livelli? “Sveglia alle 7, allenamento 8.30 -10.00, spesso fino a mezzogiorno facciamo palestra e a volte alle 14.15 abbiamo una seconda seduta facoltativa. Ci seguono l’allenatore Dominguez e i suoi vice. Poi abbiamo massaggiatore e analista video: il club è veramente molto ben organizzato”.
Ai Mondiali di Novara per cercare di tornare tra le grandi
Non sarà solo il finale di stagione con lo Sporting a delinearsi in maniera interessante, ma anche la chiusura dell’estate, con i mondiali di Novara, in programma nella terza settimana del prossimo mese di settembre: “A Pasqua, nella Coppa delle Nazioni di Montreux, abbiamo messo in mostra buone cose. Abbiamo perso la semifinale contro il Portogallo solo ai rigori, dopo aver chiuso il match sullo 0-0, grazie anche alla straordinaria prestazione di Sgaria. Poi nella finalina con la Francia c’è andata male, sempre ai rigori. Ma è stato un torneo utile per ritrovarsi e giocare insieme”.
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Ai World Skate Games di Novara gli Azzurri di Alessandro Bertolucci avranno un ruolo da outsider; il podio manca addirittura dal 2003 e nell’ultima rassegna iridata, a San Juan ’22, il bronzo sfumò ai rigori, sempre contro la Francia “Noi non partiremo con i favori del pronostico. Quelli spettano di diritto ad Argentina, Portogallo e Spagna (che hanno vinto le ultime tre edizioni, nda) con la Francia che ormai si è consolidata ai vertici mondiali. Cercheremo di fare meglio rispetto a San Juan, ricordandoci degli errori commessi e di cui dovremmo farne tesoro”. Alessandro ha debuttato in Nazionale nel 2014, vincendo, anche se da comprimario in quanto giovanissimo, un clamoroso titolo europeo. A distanza di un decennio possiede leadership e autorevolezza per indicare il cammino da compiere “Ogni anno cresciamo e maturiamo insieme, abbiamo delle potenzialità enormi e siamo convinti di valere molto. Ma dobbiamo essere realisti e guardare al fatto che le principali avversarie sono più strutturate di noi, avendo atleti che militano nel campionato portoghese e che spesso sono protagonisti nelle finali di Champions League. Ma questo non ci deve abbattere, anzi dev’essere uno stimolo per dare il meglio”. Parola di veterano.
Paolo Virdi