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Holyfield vs Tyson 23 anni dopo? Un tuffo nella storia della boxe

Nel 1996 ‘The Real Deal’ vinse il match di Paradise, poi lo storico morso all’orecchio a Las Vegas da parte di ‘Iron Mike’ nel giugno ’97, fino ad arrivare alla pace tra i due

19 Mag 2020 - 07:49

L’ex campione del mondo dei pesi massimi Evander Holyfield ha ammesso che potrebbe tornare sul ring, a 57 anni, per una terza sfida contro Mike Tyson che, a quasi 54 anni, ha ripreso ad allenarsi. I due ex grandi rivali salirebbero sul ring, a 23 anni dall’ultimo incontro, per fini benefici, raccogliendo fondi per le rispettive fondazioni che si occupano di infanzia abbandonata. Ma come sono andati gli altri due match? I quali sicuramente non sono passati inosservati.

I due si sarebbero già dovuto sfidare nel lontano 1988, quando Evander Holyfield approdò nei massimi. Da allora, tra un intoppo e l’altro (ultimo dei quali l’incarcerazione di Mike Tyson per violenza sessuale), la sfida tanto attesa era stata rimandata di continuo fino a vedere finalmente la luce il 9 novembre 1996, a Paradise (Nevada). Il match diede ben altre risposte rispetto a quelle che i tifosi di ‘Iron Mike’ si aspettavano: Tyson, dopo una partenza promettente, si spense rapidamente affidandosi a colpi isolati e prevedibili invece che alle sue caratteristiche combinazioni veloci e fu facilmente disinnescato da Holyfield, in un crescendo di sofferenza, interrotto dall’arbitro Mitch Halpern all’inizio dell’undicesimo round. Tyson capì quella notte che per battere uno come ‘The Real Deal’ la sola potenza non gli sarebbe mai bastata e decise così di contattare Richie Giachetti, l’allenatore che lo aveva aiutato a risollevarsi dalla clamorosa sconfitta contro James Douglas e che lo aveva guidato fino al giorno dell’incarcerazione. Il piano, semplice quanto ambizioso, prevedeva di recuperare le movenze degli anni d’oro e riprendersi il tetto del mondo alla sua maniera.

L’attesissima rivincita ebbe luogo a Las Vegas a distanza di quasi otto mesi dal primo match e generò gli introiti economici più alti della storia del pugilato fino a quel momento. 28 giugno 1997. Un Mike Tyson insolitamente disciplinato e guardingo iniziò l’incontro preoccupandosi soprattutto della fase difensiva; Holyfield, al contrario, partì con grande determinazione nel tentativo di sorprendere Mike con la sua aggressività e di impedirgli di trovare la fiducia necessaria per scatenarsi. Le prime due riprese dunque, pur senza sussulti drammatici, furono vinte chiaramente dal campione in carica. Poi, nel bel mezzo di un terzo round in cui stava decisamente crescendo di rendimento, Tyson sputò il paradenti durante una fase di clinch e morse con inaudita violenza l’orecchio destro del campione, staccandogli un pezzo del lobo, per poi spintonarlo alle spalle, mentre quest’ultimo si girava protestando vivacemente per l’accaduto. L’esperto arbitro Mills Lane si accorse immediatamente del fattaccio e, dopo circa due minuti di stop, in un clima diventato surreale, decise di infliggere allo sfidante due punti di penalità e di far proseguire il combattimento. Purtroppo la breve pausa forzata non bastò a rasserenare un Tyson ormai fuori di sé e negli ultimi secondi della ripresa un nuovo tentativo di morso, questa volta all’orecchio sinistro di Holyfield, sancì l’inevitabile squalifica. L’incontro passerà alla storia come “The Bite Fight”.

Le conseguenze furono per Tyson molto pesanti. Oltre alla multa di 3 milioni di dollari, arrivò soprattutto la revoca della licenza che lo tenne fermo per un anno e mezzo e che lo condusse inevitabilmente verso il declino definitivo. Quello che però conta è che in 23 anni di tempo i rancori tra i due siano stati spazzati via. In un celebre spot di qualche anno fa, Tyson restituì il pezzo d’orecchio all’ex rivale; poi i due recitarono insieme in un cameo nell’ultima scena del film “Il Grande Match” (i cui protagonisti erano Sylvester Stallone e Robert De Niro), uscito nel 2013, dove un manager tenta di convincerli, tra mille difficoltà, ad affrontarsi nuovamente. Quasi una profezia. Sarà poi lo stesso Mike nel 2017 a dare il benvenuto a Evander nell’International Boxing Hall of Fame, presentandolo al pubblico con queste parole: “Un mio amico, uno dei più grandi campioni di tutti i tempi”.

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