La Federazione Internazionale ha deciso di procedere dopo l'atto promosso dal presidente degli Stati Uniti contro gli atleti transgender
di Marco Cangelli© Getty Images
L'esclusione di Imane Khelif dai Mondiali di pugilato femminile sta creando un effetto a cascata che va a interessare l'intero mondo dello sport. L'International Boxing Association (IBA) ha infatti annunciato di voler presentare una serie di denunce penali contro il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per aver ammesso alle Olimpiadi Estive di Parigi 2024 la campionessa algerina e la taiwanese Lin Yu-ting, ree di non aver superato i test d'idoneità promossi dalla Federazione.
Quest'ultima avrebbe citato un ordine esecutivo sugli atleti transgender firmato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, giustificando così la propria decisione: "Secondo la legge svizzera, qualsiasi azione o inazione che rappresenti un rischio per la sicurezza dei partecipanti alla competizione giustifica un'indagine e può costituire motivo di azione penale - hanno spiegato dall'IBA con una nota -. Denunce simili devono esser presentate ai procuratori generali di Francia e Stati Uniti".
A proposito nelle scorse settimane Trump aveva firmato l'ordine esecutivo intitolato "Tenere gli uomini fuori dagli sport femminili", destinato a vietare agli atleti transgender di partecipare agli sport femminili spiegando come "due donne o due persone che hanno fatto la transizione ed entrambe hanno vinto medaglie d'oro". Riferimenti chiari a Khelif e Yu-ting che hanno trovato conferma nelle parole del presidente dell'IBA Umar Kremlev: "L'ordine del presidente Trump di vietare agli atleti transgender lo sport femminile conferma gli sforzi dell'Iba per proteggere l'integrità dello sport femminile" ha sottolineato il dirigente russo ricordando come la Federazione sia pronta a fornire consulenza legale gratuita alle pugili donne per perseguire cause contro il presidente del CIO Thomas Bach e altri alti funzionari olimpici