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La stella dei Miami Dolphins è finita in ospedale dopo un placcaggio, ma successivamente è stato dimesso e le sue condizioni non sembrano destare preoccupazione
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Attimi di paura in Nfl per Tua Tagovailoa: il quarterback dei Miami Dolphins è stato ricoverato in ospedale con lesioni al collo e alla testa, conseguenza di un placcaggio durante il match contro i Cincinnati Bengals. La franchigia della Florida ha prima fatto sapere che il giocatore "è cosciente e può muovere gli arti fino alle estremità", poi ha comunicato che sarebbe stato dimesso dal Centro Medico dell'Università di Cincinnati e che sarebbe tornato a casa a Miami con il resto della squadra.
Notizie rassicuranti, dunque, nonostante le immagini spaventose: poco prima dell'intervallo, Tagovailoa era stato placcato alle gambe da un difensore dei Bengals. L'azione sembrava piuttosto innocua, ma il quarterback dei Dolphins era caduto malamente battendo la cervicale, il collo e la parte posteriore del cranio. Impressionanti, in particolar modo, le immagini al rallentatore, che mostravano le dita di entrambe le mani irrigidirsi improvvisamente, in modo incontrollabile. Il personale medico della squadra gli aveva subito applicato un tutore al collo, per poi portarlo fuori dal campo in barella.
L'incidente, per altro, è accaduto appena quattro giorni dopo un altro duro colpo subito contro i Buffalo Bills, quando aveva sbattuto violentemente il capo a terra. Tua si era alzato subito, ma non era riuscito a camminare da solo ed er crollato a terra. Entrato negli spogliatoi nel secondo quarto, era poi tornato in campo per concludere la partita, avendo superato i controlli medici imposti in questo tipo di situazioni. Una decisione che ha attirato forti critiche sui Dolphins e spinto il sindacato dei giocatori (NFLPA) ad aprire un'indagine sul modo in cui era stato eseguito il protocollo di commozione cerebrale e sulla decisione dei Dolphins di riportare in campo Tagovailoa.