La squadra azzurra ha chiuso la rassegna continentale in vasca corta con sette ori ottenendo così importanti risposte in vista delle Olimpiadi Estive di Parigi 2024
di Marco Cangelli© Getty Images
L'Europeo di nuoto in vasca corta si potrebbe dividere per l'Italia in un "prima" e "dopo Martinenghi". Benché sia ridicolo fare questa distinzione, la Nazionale ha dimostrato tutti i propri limiti nella vasca di Otopeni sino alla magica doppietta nei 50 metri rana con il 24enne varesino che, insieme al collega Simone Cerasuolo, ha dato il là a un pomeriggio che rimarrà negli annali del movimento natatorio tricolore.
Se è vero che tutta la preparazione sia totalmente improntata sulle gare in vasca da 50 metri, gli azzurri hanno tirato fuori l'orgoglio nel finale toccando pareggiando il numero di ori ottenuti a Kazan nel 2021 in quell'indimenticabile edizione che ci ha regalato 35 medaglie. La dimostrazione è arrivata proprio da alcuni "senatori" come Nicolò Martinenghi e Alberto Razzetti che, nonostante la giovane età, si sono presi la squadra sulle spalle andando i propri limiti e soprattutto i propri avversari. Se il lombardo aveva dovuto far i conti sulle distanze più lunghe con la concorrenza di un Arno Kamminga tornato sui livelli di Tokyo 2020, il ligure si è trovato di fronte i "cicloni" Duncan Scott che hanno fatto man bassa nei misti e nella farfalla. Poco importa per i due talenti del nuoto nostrano che hanno tirato fuori le unghie non mancando l'ultima occasione e aggiudicandosi l'oro rispettivamente nei 50 rana e nei 400 misti con tanto di record italiano in questo caso.
A proposito di primati, negli ultimi due anni l'Italia sembra aver trovato un dorsista di livello internazionale e per farlo ha dovuto affidarsi a un infaticabile Lorenzo Mora, capace di andare oltre gli errori dei giudici nei 100 metri, ma soprattutto capace di sfoderare una prestazione da urlo nei 200 dove ha demolito il proprio primato personale. Affiancandolo al bronzo ottenuto nei 50, l'emiliano delle Fiamme Rosse è diventato una certezza per la formazione guidata da Cesare Butini che attende ora un suo passo in avanti anche in vasca lunga per vederlo competitivo anche alle Olimpiadi Estive di Parigi 2024.
Sul fronte femminile spiccano i nomi di Benedetta Pilato e Simona Quadarella con la prima che si è scoperta anche specialista nelle corse più brevi distruggendo il record dei campionati nei 50 rana e cancellando così le vane speranze del nuovo talento del nuoto estone Eneli Jefimova che l'aveva battuta sui 100. Discorso simile per la seconda che, come l'Araba Fenice, è passata dalle lacrime per l'argento negli 800 metri a infliggere una pesante sconfitta alla francese Anastasiia Kirpichnikova sul suo terreno preferito, i 400 metri stile libero. Semplice defaillance per l'atleta di origine russa dopo il dominio imposto nel mezzofondo oppure inizio di una rinascita per la romana? Soltanto la vasca di Parigi ce lo saprà dire, intanto ci godiamo una Quadarella ritrovata.
Guardando al futuro il settore femminile può sorridere grazie alla bella scoperta di Jasmine Nocentini, 21 anni da Padova, trasferitasi a studiare a Charlotteville per studiare all'University of Virginia, ma soprattutto capace di conquistare un bronzo nei 50 metri all'esordio assoluto in Nazionale. La giovane veneta non è soltanto un ottimo metro di paragone per Benedetta Pilato come confessato dalla stessa pugliese, ma anche un importante pedina per le staffette veloci come dimostrato dagli ori con tanto di record ottenuti nella 4x50 metri misti e nella 4x50 stile libero mista.
Insieme a lei arrivano buone notizie anche dallo stile libero dove, dopo l'addio di Federica Pellegrini, sembrava esser calato il buio. Sofia Morini e Giulia D'Innocenzo hanno ben figurato nella finale dei 200 metri che un tempo erano della "Divina" ridando fiato a un movimento in grossa difficoltà, mentre Sara Curtis è un ottimo prospetto per la velocità pura da dove manchiamo da anni.
In conclusione va messa in luce una piccola nota negativa per l'Italia e che porta il nome di Thomas Ceccon. Il 22enne nativo di Thiene ha scelto di non prendere parte a dorso e farfalla concentrandosi soltanto sui misti in un'ottica di preparazione verso la kermesse a cinque cerchi, peccato che il Var abbia colpito duramente nei suoi confronti fermando in entrambe i casi la sua avventura nei 100 e nei 200 dove aveva superato le semifinali in pieno controllo. Di certo non saranno queste piccole imperfezioni a cancellare un percorso che sin qui l'ha portato a riscrivere la storia del nuoto italiano e mondiale, tuttavia il veneto dovrà profondamente riflettere sul percorso che deciderà di affrontare in vista di uno degli appuntamenti più importanti della sua carriera.