Il campione cinese distrusse a martellate delle provette di sangue durante un controllo a sorpresa
Il cinese Sun Yang è stato squalificato per 8 anni per aver infranto le regole antidoping. Questo il verdetto del Tribunale arbitrale dello sport di Losanna. Nel corso delle udienze al Tas, uno dei più forti nuotatori di sempre si era dichiarato innocente, giustificando il fatto delle provette di sangue distrutte a martellate durante un controllo a sorpresa, avvenuto a casa sua, il 4 settembre del 2018.
Sun Yang, 28 anni, ha ora solo la possibilità di un ricorso al tribunale federale svizzero per sperare di partecipare a Tokyo 2020, dove si sarebbe presentato da oro in carica dei 200 metri stile libero.
La Corte di Arbitrato dello Sport ha ritenuto il tre volte campione olimpico colpevole di essersi rifiutarsi di collaborare con gli addetti ai controlli. In un'udienza a novembre, sono state presentate prove di come una guardia di sicurezza istruita dalla madre di Sun abbia usato un martello per frantumare l'involucro attorno a una fiala del suo sangue. Il nuotatore, un idolo nel suo paese, aveva chiesto al Tas un processo pubblico. Un'audizione di 10 ore trasmessa sul sito web della corte di arbitrato ha mostrato come Sun sia stato diverse volte evasivo nel corso dell'interrogatorio, udienza ostacolata da gravi problemi di traduzione tra cinese e inglese.
Gli avversari lo hanno bollato come un imbroglione a causa del doping alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, e due atleti si sono rifiutati di stare con lui sul podio ai campionati del mondo 2019. Sun aveva già scontato uno stop di tre mesi nel 2014 imposto dalle autorità cinesi dopo essere risultato positivo ad uno stimolante all'epoca vietato.