Il presidente Bach spinge per un'apertura verso Parigi 2024 e Milano-Cortina 2026, ma dall'Ucraina arriva un secco "no"
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Il Cio rivuole la Russia nello sport. Comprese le prossime Olimpiadi di Parigi 2024 e Milano-Cortina 2026. E' lo stesso presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, a fare pressione sulle varie federazioni per permettere agli atleti russi (e bielorussi) di tornare a gareggiare ai massimi livelli dopo lo stop seguito all'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito di Putin. Con lui si sarebbe schierato anche il presidente francese Emmanuel Macron.
L'apertura, come prevedibile, non è piaciuta a Volodymyr Zelensky, che non ha nascosto le sue preoccupazioni. "Voglio ricordare che nel conflitto, da quando siamo stati invasi, sono già morti 184 atleti ucraini - ha detto il presidente ucraino - e che i russi usano da sempre lo sport come strumento di propaganda. L’idea che Russia e Bielorussia possano tornare a gareggiare a livello internazionale mi sconvolge. L’unica risposta seria ad uno stato terroristico consiste nel suo completo isolamento anche nel contesto sportivo".
Bach e Zelensky si sarebbero poi parlati al telefono, anche se entrambi sono rimasti sulle loro posizioni. Sulla vicenda era intervenuto anche il ministro dello sport e presidente del Comitato olimpico ucraino. "Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per non avere russi e bielorussi in gara - le parole di Vadym Guttsait - e per non vedere issate le loro bandiere sul pennone fino a quando la guerra non sarà finita".
Solo pochi giorni fa, anche il comitato olimpico Usa, aveva aperto alla presenza di russi e bielorussi a Parigi 2024, anche se senza le rispettive bandiere nazionali.