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LA RICORRENZA

Monaco 1972, 50 anni fa la strage che cambiò per sempre le Olimpiadi

L'organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero uccise 11 atleti israeliani in un attentato seguito in diretta da tutto il mondo che cambiò per sempre le Olimpiadi

05 Set 2022 - 12:50
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© Getty Images
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Sono passati 50 anni da quella che è passata alle cronache come la strage di Monaco di Baviera, quando per la prima volta il terrorismo sconvolse per sempre le Olimpiadi. Erano le 4.30 del 5 settembre 1972 quando otto guerriglieri palestinesi appartenenti all’organizzazione Settembre Nero entrarono nella palazzina del villaggio olimpico che ospitava gli atleti israeliani. I terroristi uccisero subito due israeliani e ne presero in ostaggio nove. Circa 20 ore dopo, il sequestro si sarebbe concluso con la morte di tutti gli atleti e di un poliziotto tedesco. Morirono anche cinque terroristi palestinesi.

Il commando chiese la liberazione incondizionata di 234 ‘fedayn’ palestinesi, di due terroristi tedeschi e pretese anche due elicotteri, e una volta ottenuti, saliti tutti a bordo, rapitori e ostaggi raggiunsero il vicino scalo di Furstenfeldbruck. Da qui il terroristi credevano di poter raggiungere facilmente l’Egitto, ma non avevano fatto i conti con le forze di sicurezza della Baviera, che intervennero. Fallito il loro tentativo di salvataggio in extremis, si aprì un conflitto a fuoco: nella sparatoria rimasero uccisi cinque rapitori palestinesi e gli ostaggi israeliani. Questi i loro nomi: Moshe Weinberg, Yossef Romano, Ze’ev Friedman, David Berger, Yakov Springer, Eliezer Halfin, Yossef Gutfreund, Kehat Shorr, Mark Slavin, Andre Spitzer, Amitzur Shapira.

Per la Germania, i Giochi di Monaco erano un'ottima opportunità per correggere l'immagine dei Giochi Olimpici di Berlino del 1936, svoltisi all'ombra del regime nazista razzista e violento di Adolf Hitler. Per 50 anni, le famiglie degli undici atleti uccisi hanno chiesto che i governi tedeschi si assumessero la responsabilità della loro incompetenza e dei loro fallimenti. Hanno anche chiesto la pubblicazione dei documenti secretati e la descrizione dettagliata dell’accaduto per una piena trasparenza, nonché pubbliche scuse e un adeguato risarcimento, ma tutte le richieste di queste famiglie sono state respinte e accolte con indifferenza. Solo negli ultimi mesi, dopo nuove forti pressioni delle famiglie e dei media tedeschi e israeliani, l'atteggiamento tedesco è cambiato.

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