L'annuncio è arrivato in seguito alla stipula del contratto fra Simico e la ditta Pizzarotti che si occuperà della realizzazione del nuovo impianto
di Marco Cangelli© ansa
Il caso riguardante la pista da bob per le Olimpiadi 2026 sembra aver trovato una soluzione. Dopo l'annuncio della disponibilità della ditta Pizzarotti per realizzare il nuovo budello a Cortina d'Ampezzo, è arrivata la firma sul contratto che permetterà all'Italia di mantenere tutte le prove a cinque cerchi sul territorio tricolore. Simico, società pubblica responsabile delle opere, ha sottoscritto un accordo con la ditta veneta trovando così l'appoggio da parte del governo.
"La scelta mette un punto fermo sull’estrema determinazione del Governo di concludere al meglio e in Italia tutte le opere in vista dei Giochi“ ha spiegato il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che, insieme al ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, ha espresso "grande soddisfazione" per l'esito della vicenda. Il progetto che dovrebbe concretizzarsi è quello light che prevede la copertura soltanto per l'area di partenza, un piano che consentirà all'azienda costruttrice di completare i lavori entro tredici mesi, consentendo di omologare la pista nel marzo 2025 e prevedendo controlli trimestrali per monitorare lo stato di avanzamento dell’opera.
La notizia ha rasserenato l'ambiente, come confermato dal direttore tecnico della Nazionale di slittino Armin Zoeggeler che ha commentato la notizia a LaPresse: "Per lo sport italiano e' una giornata vincente non solo per le Olimpiadi ma per il futuro cosi' da garantire lo sviluppo delle tre discipline e tenere il passo con la concorrenza. Adesso e' veramente ora di costruire la pista perche' e' davvero necessario. I risultati ai Giochi olimpici giovanili hanno aiutato. C'e' grande rispetto per il lavoro dello staff tecnico sui giovani ma si deve sempre pensare che questi risultati sono stati ottenuti senza una pista di casa. E' un grande passo in avanti in futuro perche' c'e' il pensiero di fare anche un camp dentro Cortina, per i giovani", ha concluso l'ex campione azzurro".
Un po' più cauto invece per il cortinese Kristian Ghedina che ha sottolineato come si sarebbe dovuto intervenire con anticipo: " "Sono contento, dopo tante critiche e polemiche. Pero' dico anche che se nel dossier di presentazione della candidatura olimpica era prevista la pista di bob a Cortina bisognava partire subito, non dico dopo il giorno dell'assegnazione ma il tempo delle carte e poi via con il programma di lavoro. Partire invece quattro anni dopo mi sembra un po' cosi'. Altrimenti bisognava decidere a priori, se la pista era un problema per i costi doveva essere presa prima la decisione. Cosi' invece i costi aumentano - ha sottolineato l'ex discesista -. Bene che venga fatta qui, e' la giusta ricompensa per tutti quelli che hanno lavorato e cercato di portare a casa una Olimpiade nel nostro settore di Cortina che avra' oltre le tre discipline di bob, skeleton e Slittino il curling e lo sci alpino femminile. Saranno state fatte delle valutazioni per realizzare la struttura in tempi record. I nordici hanno Lillehammer e sono abituati a questo tipo di lavoro. Ma anche noi siamo bravi, soprattutto a recuperare per ultimo, come si e' visto con l'Expo. Pero' ripeto, alla fine bisogna fare i lavori e programmarli. Tutto si puo' fare ma ora aumentano i costi. Se li fai in anticipo fai le cose fatte bene e inoltre se poi ci sono dei problemi hai il tempo per sistemare le cose".
Prima della conferma definitiva sarà però necessario convincere il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) con l'ente guidato da Thomas Bach che aveva richiesto di gareggiare su una pista già esistente e favorendo quindi un trasferimento all'estero con La Plagne in pole position. A questo punto Giovanni Malagò dovrà provare a convincere il principale ente mondiale a fidarsi ancora al classico "miracolo italiano".