Il 33enne di Merano in Brasile per volare 600 km senza mai atterrare
"Undici ore passano veloci lassù", parola di Aaron Durogati che tenterà il record del mondo di distanza libera in parapendio. L'obiettivo è quello di percorrere 600 km in linea d'aria dopo che lo scorso anno riuscì a sfiorarlo percorrendo 509 km senza mai atterrare. Brasile, il luogo dove andrà a caccia ancora dell'impresa. Più precisamente nella zona di Caicò nella regione semi-arida del Sertãò: "In pratica è un deserto di piccoli arbusti che si presta molto bene a questo volo", ci dice in esclusiva a Sportmediaset.it poche ore prima della partenza.
Undici ore e passa sembrano un'eternità su un parapendio, non per il 33enne di Merano: "Verrò trainato da un ultraleggero tra i 500 e i 700 metri di quota e poi inizierà la mia avventura. Le prime ore sono le più difficili e stressanti perché la temperatura è bassa e quindi si fa più fatica a trovare le termiche (le correnti ascensionali, ndr) che sono molto deboli. È come volare sulle uova. Bisogna rimanere molto concentrati. Tra le 10 e le 14 sale la temperatura e si va veloci quindi bisogna mantenere il controllo. La parte serale, invece, è quella più rilassante perché si sale in alta quota, quasi 3000 metri, e ci sono lunghe planate. Devo trovare anche il tempo per bere e mangiare qualche barretta".
Questione di concentrazione e molta esperienza: "Come la riconosco una termica? La vedi, ma non la vedi. È aria almeno 3° più calda del resto: una nuvola è il cappello di una termica e quindi vai a cercarla".
Aaron ha iniziato a volare a 6 anni in tandem con suo padre e da quando ne ha 15 non si è più fermato: "Ho fatto tantissimi voli bellissimi. Uno dei più emozionanti è stato sicuramente quello fatto in Patagonia dopo 13 ore di arrampicata. In pratica è stato un bungee jumping in mezzo alle montagne".
Per Durogati, atleta Red Bull, la natura è tutto: "Io sto bene in montagna, non mi interessa volare sopra qualche città. Mi piace anche scalare e quindi ho unito le mie due passioni: ogni giorno è un'avventura diversa. Prendo il mio parapendio che ci sta in uno zaino e vado". Ora, zainetto in spalla, e via verso il Brasile a caccia del record.