Il volume, edito da Kenness, racconta la storia del movimento tricolore nel torneo a venticinque anni dalla prima vittoria con la Scozia
di Marco Cangelli© Ufficio Stampa
Sono passati venticinque anni da quel 5 febbraio 2000 quando l'Italia del rugby faceva il suo ingresso nel Sei Nazioni. Un torneo ambito, che gli azzurri avevano osservato soltanto da lontano e che quel pomeriggio potevano vivere per la prima volta da protagonisti. Nonostante la tensione e la paura di affrontare i campioni in carica della Scozia, il team tricolore uscirà vincitore a sorpresa dallo Stadio Flaminio dando vita a una lunga storia che ancora oggi emoziona.
Quell'epopea è stata ripercorsa passo passo da Benedetta Borsani, giornalista e fotografa che da oltre un decennio segue la Nazionale di rugby e che, in occasione dell'importante anniversario, ha pubblicato il libro “La meta più ambita. La favola dell’Italia nel Sei Nazioni”. Il volume, edito da Kenness, segue passo passo l'evoluzione della squadra azzurra nel torneo attraverso il racconto di un nonno ai suoi due nipotini con l'ausilio di fotografie e ritagli di giornale.
Un efficace escamotage che ha permesso all'autrice di accompagnare i lettori dall'arrivo del rugby in Italia fino all'ingresso nel torneo più prestigioso dell'emisfero Nord, il tutto suddiviso in 144 pagine e dieci capitoli da leggere tutti d'un fiato. "Questo libro è un invito a scoprire non solo il rugby come sport, ma come una filosofia di vita che, a partire dalle sue radici più umili, può condurre fino agli stadi più prestigiosi, dove eventi come il Sei Nazioni ci regalano emozioni indimenticabili - ha spiegato nella prefazione Luca Morisi, unico azzurro a essere andato in meta due volte a Twickenham, il tempio del rugby -. Un torneo che, più che una competizione, è un rito di passione, di orgoglio nazionale e, soprattutto, di rispetto reciproco tra le squadre che vi partecipano”.