Abbiamo provato l'ultimo capitolo del gioco simulativo di NACON dedicato alla palla ovale
di Alberto GasparriIl 2022 del grande rugby è appena iniziato con il Sei Nazioni, il tradizionale appuntamento che per un mese e mezzo cattura l'attenzione di tutti gli appassionati della palla ovale. I quali, grazie a NACON ed Eko Software, possono divertirsi con il loro sport preferito anche con un pad in mano. E' appena uscito, infatti, Rugby 22, il nuovo capitolo del franchise di riferimento di questa fantastica, storica e coinvolgente disciplina. Disponibile per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e PC, si tratta di una vera e propria simulazione, che permette di entrare in simbiosi con il rugby e tutto quello che gli ruota attorno.
In questa nuova edizione, Rugby 22 conta sulla presenza di numerosissime squadre con licenza ufficiale, tra cui, per la prima volta, l'Australia dei Wallabies e soprattutto la Nuova Zelanda dei mitici All Blacks. Queste due, insieme alla Francia "padrone di casa", sono state scelte dallo studio di sviluppo transalpino per un primo esperimento con la tecnologia della fotogrammetria, che permette di rappresentare il più fedelmente possibile i volti dei giocatori. Chi preferisce le meta ai gol, potrà decidere se scendere in campo nel Nations' Trophy con una delle dieci nazionali (su un totale di sedici) con i loro giocatori e le loro maglie ufficiali (c'è anche l'Italia, ma Inghilterra, Sudafrica e Argentina sono presenti solo di nome), oppure partecipare a uno dei quattro campionati per club a disposizione. Ci sono il Top 14 e il Pro D2 francesi e l'Union Rugby Championship (esclusiva dei canali Mediaset), che vede al via anche le Zebre di Parma e il Benetton Treviso, più una fantomatica Premier English League con squadre di fantasia. Insomma, un discreto parco squadre tra cui scegliere, che speriamo in futuro possa essere ancora ampliato. Si gioca in 13 stadi a scelta, ma nessuno, purtroppo, è reale. Da questo punto di vista, si potrebbe fare meglio.
Decisamente complete sono, invece, le modalità di gioco. Avrete la possibilità di buttarvi nella mischia da soli o in compagnia, con il multiplayer previsto sia in locale contro un amico, sia online (partita pubblica o su invito in aggiunta a eventi a sfida). Si potrà scegliere se disputare una partita veloce, partecipare a un campionato, allenarsi o iniziare la carriera rugbistica creando la propria squadra dei sogni e sfidando i top team mondiali. Avrete poi modo di tenere sotto controllo tutte le vostre squadre, ma anche la collezione di giocatori (che si possono acquistare accumulando punti esperienza) e verificare le missioni completate. Insomma, un piatto abbastanza ricco sotto ogni punto di vista. Per quanto riguarda l'aspetto simulativo, il rugby viene riprodotto fedelmente in tutte le sue sfaccettature e fasi di gioco.
Non solo agonismo, ma anche tattica, visto che è possibile decidere come schierare il proprio "15", impostare le posizioni degli uomini (a proposito, si potrebbe ampliare il roster con il rugby femminile), scegliere le tattiche e gli schemi da adottare, sia per la difesa, sia per l'attacco, e modificare la squadra in corso d'opera in modo da creare passaggi e combinazioni vincenti. Un bel vedere per i puristi della palla ovale. Ma anche chi non conosce il rugby e le sue regole, non semplici, bisogna ammetterlo, avrà di che divertirsi grazie a un nuovo tutorial in-game e, come detto, alla sezione allenamento.
Numerose le personalizzazioni previste, che vanno dal meteo all'orario di gioco, fino alla possibilità di attivare o meno alcune opzioni come durata del match, espulsioni, fuorigioco, vantaggio e in avanti, oltre ai classici livelli di difficoltà. Noi abbiamo avuto modo di provare Rugby 22 su PS4 e dobbiamo dire che ci siamo divertiti, senza dubbio. All'inizio serve un po' di tempo per prendere confidenza con i tasti e i tanti momenti diversi di gioco (ma questo è il rugby). Poi, supportati da tutorial e allenamenti, ci siamo lasciati coinvolgere nella bellezza di questo sport. Anche grazie a delle buone animazioni e a una fisica dei movimenti fedele e ben trascritta dalla tecnologia del motion capture. In particolare, ci è parso molto naturale il passaggio dell'ovale, reso bene e intuitivo: la lunghezza dipende dall'intensità con cui si premono i tasti di destra e sinistra. C'è una buona profondità durante le ruck, le mischie e le rimesse, che contrasta con delle fasi di movimento a volte un po' caotiche (meglio impostare l'angolo azione della telecamera rispetto a quello laterale), con troppi giocatori attorno al pallone.
Nel complesso, ritmo e velocità sono buoni e i passi avanti compiuti rispetto al passato sono evidenti. Dal punto di vista tecnico, invece, non aspettatevi di rimanere sbalorditi. La realizzazione dei giocatori e degli impianti è discreta, ma fa male vedere il pubblico sugli spalti rappresentato da dei pixel colorati con qualche bandiera sventolante nelle riprese larghe... Il tentativo di fotorealismo con le tre nazionali scelte necessita di ancora un po' di sviluppo, anche se il primo passo è incoraggiante e regala all'aspetto grafico-visivo qualche punto in più. Peccato per una colonna sonora non troppo coinvolgente, mentre gli effetti ambientali e di gioco sono completi. Il titolo è localizzato in italiano per quanto riguarda la parte testuale, mentre la telecronaca (a due voci) e gli interventi dell'arbitro sono solo in inglese o francese. Insomma, manca l'eccellenza, ma tutto quello che c'è è buono e funziona a dovere. Se cercavate un diversivo per il vostro terzo tempo, Rugby 22 è quello che fa per voi, che siate amanti del rugby o solo semplici curiosi.