Ottimo avvio degli azzurri ma i Wallabies, pur senza incantare, sono più cinici e concreti
Allo stadio Euganeo di Padova, l'Italia esce sconfitta dal test match contro l'Australia per 26-7. Buon inizio (negata meta regolare a Tebaldi), ma gli ospiti nel finale di primo tempo segnano due mete con Korobeite e una in avvio di ripresa con Tupou. Meta azzurra dell’orgoglio con Bellini al 45', nel finale arriva la quarta meta australiana, poi non realizzata. Sabato prossimo altro test match con la Nuova Zelanda.
L’Australia inizia facendo la partita, ma l’Italia risponde colpo su colpo difendendo bene il campo in ampiezza. Al 7’, grande occasione per andare in meta per gli azzurri, ma Steyn, dopo un grande break di Hayword, viene fermato letteralmente a un passo dalla linea fatale. Lo spavento scuote gli Aussie, che alzano i ritmi: fallo di Castello, ma To’omua sbaglia il calcio, non centrando i pali. Gli errori degli australiani sono numerosi e al 13’ un intercetto di Tebaldi varrebbe la meta, ma l’arbitro francese Gauzere, ingiustamente, sancisce la posizione irregolare dell’azzurro sulla touche ospite. La successiva offensiva del Wallabies non si traduce in meta, con l’errore, a due metri dalla linea, di Coleman che commette in avanti. È un episodio, perché ritmo e pulizia di gioco sono dalla parte degli azzurri: Pocock e Hooper salvano, in cooperazione, su una penetrazione di Budd, australiani in sofferenza difensiva e che si destrutturano troppo facilmente in azione offensiva, anche se una lunghissima azione quasi manda in meta Folau, con salvataggio di Bellini. Al 30’, sfonda improvvisamente l’Australia, andando in meta per Korobeite, che si infila in mezzo ai pali dopo un’azione dritto per dritto: To’omua realizza poi il calcio per il 7-0. Gli azzurri, dopo una notevole prima mezz’ora, perdono fiducia, la preponderanza fisica dell’Australia ha la meglio e la scorribanda di Ashley Cooper vale la seconda meta di Koroibete (36’), realizzata ancora da To’omua in calcio. Il 14-0 è un brutto colpo e un distacco probabilmente immeritato, ma l’Italia prova a reagire nelle battute finali del primo tempo, l’ultima offensiva rabbiosa non si tramuta, ancora una volta, in meta.
Ripresa che si apre male per l’Italia, con la meta quasi immediata di Tupou (44’) concessa dopo una lunga rivisitazione al replay, per un’ostruzione ritenuta ininfluente. Realizzazione comoda per To’omua e 21-0 Australia, ma, nel momento più difficile, Bellini intercetta sfruttando un errore di spostamento e vola per una meta meritata (46’), trasformata poi da Allan. 21-7 e azzurri che riemergono, mettendo tantissima pressione agli australiani. Segue una fase di gioco confusa, con tanti errori da una parte e dall’altra, specie sulla rimessa laterale azzurra. Allan e Campagnaro commettono un paio di imprecisioni sanguinose in calcio ma al 58’ l’ammonizione a Sio, a un passo dalla meta ci regala un uomo in più, anche se Gauziere non concede la meta tecnica.
La fiera delle occasioni sprecate dall’Italia continua con Castello che rompe un placcaggio ma manca poi nell’appoggio decisivo per Pasquali per la meta in mezzo ai pali. Momento di massima pressione degli azzurri, che in mischia chiudono l’Australia a ridosso della linea di meta per diversi minuti anche se i Wallabies riescono a resistere fino al rientro di Sio. Folau sfrutta un altro attacco impreciso degli azzurri e vola via verso la meta, ma Bellini lo ferma immolandosi e uscendo per infortunio. L’Italia lotta fino alla fine, ma l’Australia finisce in crescendo e realizza la quarta meta (79’) con Genia, anche senza la realizzazione di To’omua. Finisce con una buona prestazione da parte degli azzurri, penalizzati da troppe imprecisioni nei momenti chiave.